di Daniele Quarta
Ci sono entità che pur vivendo una loro vita in un mondo ipotetico, ideale o formale, esulano dalle comuni regole di convivenza reale. Esse sono tra noi, le utilizziamo quotidianamente, sappiamo della loro esistenza e per quanto dotate di una vita virtuale, le accettiamo accanto a noi e ci rivolgiamo ad esse come fossero realmente presenti nella nostra realtà concreta.
Un esempio di queste entità sono i nostri Onorevoli, cioè quei cittadini eletti dal popolo che vestono un ruolo necessario – per questo importante – nella vita democratica della nostra comunità. Sono simbolo, abito e pratica del nobile ufficio di essere asserviti al benessere del sovrano a cui appartengono e dal quale sono stati generati: Il Popolo Sovrano.
Questo nobilissimo compito ha bisogno che sia vitalizzato da un corpo, da un ingegno e da una dedizione, tutte cose che soltanto un essere umano può garantire. Ecco dunque il senso ed il significato della parola Onorevole. È dare onore a un nobile compito, vestendone i panni con una parte di sé sessi e portando questo ufficio al cospetto del proprio sovrano.
Il nostro Onorevole dunque non vive di vita propria, ma della vita prestata da uno di noi. È un ruolo, per quanto vitale, creato a strumento di un ideale - la democrazia - voluto dal suo popolo sovrano.
Il nostro Onorevole è dunque una persona giuridica che appartiene ad una istituzione ancora più alta ed in quanto vivificato da persona fisica, è minoritario rispetto alla supremazia dei diritti di quest’ultima. Il nostro Onorevole fa parte di un Codice, ma non ha l’autorità di usarlo a difesa dei suoi diritti, come farebbe il cittadino che lo abita, perché non è un Cittadino sovrano, ma solo un’istituzione di quella sovranità. Il nostro Onorevole è un articolo all’interno di un Codice, può essere modificato, emendato, persino cancellato, senza che questo generi scandalo o dramma alcuno e sempre ad opera del popolo sovrano.
Ora mi rivolgo a te cittadino eletto che abiti questa istituzione. Hai mai visto un articolo patrocinato da avvocati che ricorra in giudizio per difendere la sua esistenza all’interno del Codice che lo include? Credi veramente che un ente abbia dei diritti, invece che le sole regole di funzionamento che per esso ha deciso il suo sovrano? Credi che quelle norme, che gran parte del popolo ritiene privilegi indirizzati alla tua persona, siano un danno per l’istituzione che rappresenti? Ebbene, lascia decidere tutto questo al popolo sovrano e se lo desideri, unisciti ad esso in qualità di cittadino oppure tieniti in disparte.
Oggi il piccolo uomo che abita un’istituzione onorevole si dimostra arrogante, confonde essenza con esistenza, identità con ruolo e cerca di farla franca. Oggi il piccolo uomo è immeritevole del ruolo che ricopre, perché sta abbassando un ideale universale al proprio interesse soggettivo. Oggi il piccolo uomo prevarica in barbarie la sua parte più elevata e rivolgendosi alla pancia dei suoi simili, vuole rendere ancora più difficile votare NO al prossimo referendum sul taglio dei parlamentari.
Link: https://infosannio.wordpress.com/2020/01/30/la-casta-ha-vinto-il-senato-rida-il-vitalizio-a-700-politici/
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