ADESSO BASTA!

ADESSO BASTA!

ADESSO BASTA!

di Libera Natalia La Face
Commissione equità di genere
M24A - ET Emilia Romagna

Aycha, 30anni, Loredana, 52, Viktoriia, 42, Maria, 33, Aurora, 2anni, e Barbara, 38: queste sono le sei vittime di femminicidio avvenuto nel solo mese di Novembre del 2020.
Le ultime di un lungo elenco, 91 vittime fino ad oggi, che ricordiamo nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2020.

Il VII rapporto Eures sul femminicidio ha indicato i numeri, gli esecutori e le cause: ogni tre giorni una donna viene uccisa dal convivente, dall'ex o da un parente. Quanto al movente, se la gelosia e il possesso continuano a rappresentare anche nel 2020 la principale spinta alla violenza, con la pandemia da coronavirus, tuttavia, è l'esasperazione del disagio uno dei principali moventi.
Il rapporto mette in luce due indicatori di rischio: i maltrattamenti pregressi e la convivenza in presenza di dinamiche conflittuali. Quanto al primo, nel 2019 l'incidenza dei maltrattamenti pregressi nei femminicidi ha raggiunto il 50% dei casi, di fatto raddoppiando rispetto al 2018, per quanto riguarda invece la convivenza tra vittima e autore del delitto, nel corso dei primi dieci mesi del 2020, ha costituito un consistente acceleratore del rischio.

Basti pensare che durante lock-dock dovuto all'emergenza sanitaria sono triplicati gli omicidi che hanno avuto come vittima una donna, arrivando a un femminicidio ogni due giorni. L’ambito di maggior pericolosità oggi è quello familiare, dove avvengono oltre la metà degli omicidi in Italia. (rif. Dossier Viminale 2020).

In relazione all'area geografica, confrontando i primi dieci mesi di quest'anno con lo stesso periodo del 2019, si rileva un significativo incremento dei femminicidi familiari nel nord Italia, dove è censita oltre la metà (56,8%) dei femminicidi complessivamente commessi in Italia. All'incremento registrato al Nord, si contrappone una flessione del fenomeno nelle regioni del Centro e soprattutto al Sud dove i femminicidi familiari rappresentano rispettivamente il 17,3% e il 25,9% del totale. A livello regionale la Lombardia (con 15 femminicidi familiari) e il Piemonte (con 14 vittime in famiglia, in fortissima crescita rispetto alle 4 del 2019) assorbono insieme il 36% dei casi nazionali.

Istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999, oggi più che mai, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne diventa una ricorrenza importante che, nell'obiettivo di eliminare qualsiasi forma di violenza e di discriminazione nella piena affermazione dei diritti di tutti gli esseri umani, pone una marcata attenzione sul fenomeno della violenza, di tutti i tipi di violenza, contro le donne, ricordando che la perpetrazione di un “delitto”, inteso nel senso più genale del termine, contro le donne costituisce ostacolo all'uguaglianza, la sicurezza, la libertà, l'integrità e la dignità di tutti gli esseri umani.

La risoluzione ONU riconosce ed afferma che la violenza contro le donne rappresenta, storicamente, la manifestazione della disuguaglianza tra i generi che ha portato nel tempo gli uomini alla dominazione e alla discriminazione nei confronti delle donne. Fenomeni che hanno ostacolato l'avanzamento delle donne nella società, spesso ponendole in posizioni di subordinazione.

Adesso basta!

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