Immaginate che al Veneto spettino 100 miliardi; lo Stato gliene dia 60, e dinanzi alle proteste di chi chiede conto del furto della differenza, un giornalista veneto scriva insultando “l'esercito dei venetisti lagnosi che piagnucolano”, mentre lui è “felicissimo, anche se la soluzione 'migliore' non c'è”. Oddio, la soluzione migliore sarebbe il rispetto dei criteri con cui si assegnano i soldi e in forza dei quali al Veneto spettano 100 miliardi e non 60. Ma, come si dice: chi si contenta gode. E che c'è chi gode a farsi umiliare (Bacia la mano che ruppe il tuo naso/ Perché le chiedevi un boccone).
V'arimbarza?, direbbero a Roma. Ovviamente mai lo Stato si permetterebbe di trattare il Veneto come una regione del Sud, quindi se al Veneto spettassero 60 miliardi, gliene darebbe 100, ma tutti si lamenterebbero lo stesso del fatto che sono pochi, i giornalisti veneti si direbbero scontenti perché non si è adottata “la soluzione migliore“ (130-150?) e la Cgia di Mestre produrrebbe una “ricerca” per “dimostrare” che ne sarebbero giusti 200.
E il giornalista meridionale di complemento che si dice “felicissimo” e insulta chi osa ricordare (“l'esercito dei meridionalisti lagnosi che piagnucolano”) che, stando alle regole, al Sud spetta una cifra maggiore: trade off, trading up e trading down (che non è la sindrome). Che vuol dire? Chiedetelo a Vincenzo Felicissimo Imperatore. Io cito i suoi anglicismi solo per darmi un tono e far vedere che pure io ho fatto il militare a Cuneo e dico up and down e non 'ngoppa e abbascio.
Ma perché la ministra contro il Sud, Mara (Maria Rosaria) Carfagna è così contenta? E Vincenzo addirittura felicissimo? Perché sono riusciti ad avere per il Sud più di quanto avrebbe meritato, stando ai criteri di suddivisione delle risorse del Recovery Fund? Noooo, la ministra ammette che non il 40 per cento, era diritto che ricevesse il Mezzogiorno, ma più del 60 (ah, ma allora lo sai!). E Felicissimo Imperatore (a occhio, ho idea che ci siano dei superlativi di troppo) scarica la sua ironia contro “l'esercito dei meridionalisti lagnosi che piagnucolano” perché “ricordano che al Sud sarebbe dovuta spettare una quota del 70 per cento”. Ovvero: pretendono qualcosa a cui il Mezzogiorno non ha diritto? Noooo, lui stesso riconosce che “forse è vero che la cifra spettante, in base ai parametri previsti, doveva essere maggiore”. Quindi, nonostante quel “forse” per cercare di mettere in dubbio quanto è costretto ad ammettere (ma se te lo dice pure la ministra contro il Sud che la percentuale giusta è superiore al 60!), lui conferma che il 40 è il resto di un furto (trade off, trading up e trading down, che non è la sindrome).
Ma siccome il 40 per cento sono 82 miliardi, “tanti soldi”, la smettano di lamentarsi i piagnoni meridionalisti. A chiunque sia il datore di lavoro del Felicissimo Vincenzo, suggeriamo di darli una busta paga ridotta di quasi la metà. Così la smetterà di essere infelice perché guadagna troppo e finalmente potrà godere del fatto di avere meno di quanto gli spetta (i sogni si avverano!). Oh, se poi, metti caso, Vincenzo non ne fosse felicissimo, allora potremmo avere speranza che capisca pche chi protesta se invece di 140 miliardi ne arrivano 82, non è un meridionalista lagnoso che piagnucola, ma uno che fa i conti meglio di lui e chiede rispetto per i suoi diritti (si chiama dignità. Ma Imperatore faccia conto di non averlo letto, non vorremmo confonderlo con concetti che non sopportano il ribasso compiacente). E comunque, trade off, trading up e trading down (che non è la sindrome), uozzamerican.
È così astiosamente proteso alla denigrazione del diritto e della sua rivendicazione, da dire ai lagnosi meridionalisti che somme come quella, 82 miliardi, non le hanno mai viste al Sud. Beh, tutta Italia non ha mai visto somme come quella del Recovery Fund, nemmeno il Nord, con la differenza che al Nord il Felicissimo con l'inchino non ha nulla da obiettare; né sul fatto che parte di quelle somme mai viste al Nord sono soldi del Sud. Ma Vincenzo è contento quando glieli portano via, perché lui, modestamente, trade off, trading up e trading down (che non è la sindrome).
E mi sa che gli paiono troppi pure gli 82 miliardi del 40 per cento, soprattutto per il rischio, felicemente sventato da Sua Draghità Mario, che siano gestiti dai politici locali. In tal caso “scoppia il pianto della Maddalena di chi non può accettare che si riconosca ufficialmente una incapacità genetica nella gestione dei soldi pubblici, arrivando addirittura a sostenere considerazioni razziste e classiste”.
V'cienz, e mo' non si scherza più: classista è il tuo modo indegno sia di ritenere accettabile il meno del dovuto al Sud e non censurabile il di più al Nord, sia di rivolgerti a chi, al contrario di te, chiede il giusto, secondo i criteri stabiliti. Razzista è chi attribuisce a incapacità genetiche altrui una differenza al ribasso, squalificante. Quanto a politici locali da cui imparare come gestire i soldi pubblici, potremmo chiedere consulenze agli esperti del Mose, dove ogni tre euro, due sono andati in mazzette; ai geni dell'Expo, inaugurata senza le grandi opere annunciate e il 40 per cento dei capannoni non finiti, con più ditte mafiose in pochi mesi lì che in mezzo secolo sulla Salerno-Reggio Calabria; oppure a chi fa l'alta velocità ferroviaria a costi sette volte maggiori, a chilometro, rispetto a quelli di Francia e Spagna; o ai luminosi esempi della Bre-Be-Mi e della Pedemontana veneta, dove le gallerie crollano per difetti di costruzione e materiali scadenti, mentre le stanno facendo o a quelli che facevano la manutenzione del ponte Morandi; o a Roberto Formigoni a Giancarlo Galan, se non hanno più problemi carcerari.
Se ti va di scodinzolare felice nel cortile di chi ti deruba, sono fatti tuoi; rispetta chi ricorda che i criteri di ripartizione sono altri e altre dovevano essere le cifre.
Non basta essere napoletano per dirsi meridionalista (i primi furono quasi tutti del Nord, mentre a Napoli c'era gente felicissima di farsi umiliare). Poi ognuno può dire quello vuole (resti fra noi: Cicciolina mi ha confidato di essere vergine. E meridionalista).
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