di Raffaele Vescera*
Il progetto di collegamento ferroviario ad alta velocità tra Salerno e Reggio Calabria esiste già, quello sullo Stretto pure e da tempo, le risorse per finanziarli ci sono, finalmente il Sud potrà viaggiare come il resto d’Italia? Macché, non ne ha diritto, c’è chi dice no: l’alta velocità al Sud non s’ha da fare, tanto meno il ponte. Perché mai? Ce lo spiega Edoardo Zanchini sul giornale che pur si dice comunista “Il Manifesto”, un comunismo che limita il diritto all’uguaglianza ai soli cittadini del Nord, a quanto pare.
Zanchini in primis sostiene che l’alta velocità Salerno-Reggio C. costerebbe troppo, 22 miliardi di Euro, dice, per via dell’Appennino da traforare, sarebbe l’opera più costosa della storia italiana. Falso. Spendere 22 miliardi per fare 400 km di alta velocità, al costo di 18 milioni di Euro al Km, sarebbe troppo a fronte dei 67 milioni di Euro a km per l’Av al Nord, con alta velocità di mazzette e corruzione, come certificato dalla Magistratura con decine di condanne e arresti? Quanto è costata la Milano Torino, pur in pianura, parte dei complessivi 100 miliardi spesi per fare l’alta velocità al Nord per un migliaio di km? 100 miliardi inizialmente destinati a fare l’Av da Torino a Palermo, ponte compreso, ma in gran parte usati per saziare le pance fameliche dei gruppi finanziari del Nord.
E i 12 miliardi per fare il traforo in Val di Susa, dal costo di 300 milioni di Euro a Km? E i 6 miliardi per fare 54 km per l’altrettanto inutile “terzo valico”, terzo poiché ve ne sono già due, che farebbe risparmiare la “bellezza” di 15 minuti di percorrenza?
Zanchini sostiene che l’alta velocità Salerno-Reggio C, farebbe risparmiare solo 45 minuti, falso. Attualmente il treno più veloce, finto frecciarossa, impiega oltre 4 ore, alla velocità media di 100 km l’ora, quando l’alta velocità Milano Roma per 600 km impiega 3 ore, alla velocità media di 200 km l’ora con punte di 300. Se tanto ci dà tanto, Salerno Reggio C. si farebbe in 2 ore con l’Av, con un risparmio di due ore, ben 120 minuti, altro che 45.
Infine Zanchini, per giustificare il suo niet, prova a cavarsela con il solito benaltrismo: “con quei soldi si faccia altro, si migliorino le linee per i pendolari, si colleghino i porti, si migliori la circolazione nelle città”, dice. Tutto giusto, ma dove sta scritto che l’alta velocità per Reggio Calabria debba escludere le tantissime opere che restano da fare, da sempre negate al Sud? Alta velocità adriatica Bologna-Lecce, Av in Sicilia, collegamento Bari Napoli, Salerno Taranto e altri tra Tirreno e Adriatico, porti tra cui Gioia Tauro, il più grande d’Italia e più penalizzato a vantaggio di Genova e Trieste, e poi strade, aeroporti, collegamenti digitali, scuole, ospedali e tutto quanto spetta ai cittadini meridionali, come già dato a quelli del Nord. I soldi ci sono, oltre i fondi nazionali mai stanziati, vi sono le decine di miliardi europei dei fondi di coesione e sviluppo, spettanti al Sud e troppo spesso dirottati al Nord, oltre ancora i 145 miliardi di Euro del Recovery plan, dall’Ue destinati al Sud su cui il governo nicchia. Basta con zero diritti al Sud, si ponga fine alla mangiatoia padana.
*direttivo nazionale M24A-ET
Leggi l'articolo di Edoardo Zanchini su https://ilmanifesto.it/come-sventrare-lappennino-e-lasciare-a-piedi-i-pendolari/
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