di Raffaele Vescera
Il tormentone è partito l’altra sera sui Tg nazionali: “In Campania più assegni di Reddito di cittadinanza che in tutto il Nord. Quattro volte più della Lombardia!" Scioccamente ripreso dal Fatto Quotidiano.it di ieri che rincara la dose: “Reddito di cittadinanza, in aprile 2,8 milioni di percettori. A Napoli più che in Lombardia e Piemonte”. Il tutto senza il minimo accenno alle cause di tale differenza, da parte di un giornale che, pur nelle sue giuste battaglia contro le mille ingiustizie italiane, non perde occasione per diffondere gratuiti pregiudizi contro i meridionali, lombrosianamente considerati men che delinquenti e fannulloni, sulla scia del mantra leghista che, in vero, unisce il cosiddetto Partito unico del Nord nel razzismo antimeridionale. Dipende forse dall’essere piemontese del suo direttore, Gomez? È forse il solo modo che hanno per mondarsi la coscienza?
Veniamo a noi. La disoccupazione al Sud è oltre il 18%, tripla rispetto al Nord dove è intorno all’6%, e quella dei giovani meridionali è al 65% anche qui tripla rispetto al Nord, mentre la punta delle disuguaglianze italiane spetta alle donne meridionali con un tasso di disoccupazione che va oltre l’80%. In quanto al reddito pro-capite, quello del Sud a 16,500 Euro è meno della metà del nordico 34.000.
Ebbene, con questi dati, noti a tutti, qualunque serio commentatore dedurrebbe che dove vi è maggiore disoccupazione e povertà, per esempio al Sud, vi è maggior ricorso al reddito di cittadinanza. L’articolo del Fatto Quotidiano si spinge oltre, arrivando a sostenere che il Rdc sarebbe punitivo nei confronti del Nord, dove la vita costerebbe di più. Altro falso, considerato che tutti i servizi pubblici, tassi bancari, assicurazioni e altro sono molto più cari al Sud, così come lo è la produzione industriale del Nord, di cui i Sud è fortissimo consumatore, per precisa volontà coloniale italiana, che riserva al Nord il ruolo di produttore con conseguente ricchezza, e al Sud quello di mero consumatore con conseguente povertà ed emigrazione: 100.000 giovani meridionali l’anno lasciano la propria terra per fare vita grama di lavoro al Nord.
In verità, oltre il solito mantra antimeridionale, questo attacco è diretto contro lo stesso reddito di cittadinanza che Confindustria e Partito unico del Nord non vedono di buon occhio, in quanto sottrarrebbe i cittadini alla vergogna di un lavoro schiavizzato e sottopagato, i meridionali per la finanza del Nord sono solo cervelli e braccia da lavoro da sfruttare. Non che il reddito di cittadinanza sia la soluzione ai problemi di disoccupazione e povertà del Mezzogiorno, ci vogliono infrastrutture, investimenti e lavoro che lo Stato nega da sempre al Sud, ma vivaddio almeno solleva i meridionali, e anche gli indigenti del Nord, dal vivere nella disperazione e di rovistare nella spazzatura per cibarsi.
Come si dice da noi al Sud, il sazio non crede al digiuno. Per una volta andrebbero invertiti i ruoli, come in un certo film americano con Willy Smith, chissà cosa proverebbero i loro ricchissimi figli di papà a vivere disoccupati con 557 Euro al mese con fitto, bollette e spesa per mangiare.
L’articolo del Fatto Quotidiano: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/19/reddito-di-cittadinanza-in-aprile-28-milioni-di-percettori-a-napoli-piu-che-in-lombardia-e-piemonte-limporto-medio-e-di-557-euro/6202635/
La disoccupazione in Italia: https://gazzettadelsud.it/articoli/economia/2019/03/13/lavoro-al-sud-tasso-di-disoccupazione-al-18-e-il-triplo-rispetto-al-nord-9b43097a-578f-4eef-b3b6-08bea15c1243/
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