BRUNETTA: RIFORMA EMERGENZIALE E STRUTTURALE DEI CONCORSI PUBBLICI. NECESSITÀ DI GARANTIRE EQUITÀ GENERAZIONALE E NON SOLO.

BRUNETTA: RIFORMA EMERGENZIALE E STRUTTURALE DEI CONCORSI PUBBLICI. NECESSITÀ DI GARANTIRE EQUITÀ GENERAZIONALE E NON SOLO.

BRUNETTA: RIFORMA EMERGENZIALE E STRUTTURALE DEI CONCORSI PUBBLICI. NECESSITÀ DI GARANTIRE EQUITÀ GENERAZIONALE E NON SOLO.

di Emanuela Spolverino*
Alla luce della emanazione del recente art. 10, D.L. n. 44/2020, in merito alle disposizioni inerenti le nuove modalità di accesso ai concorsi pubblici, è stata concepita in fase di emergenza pandemica una misura lascia perplessi, eviscerata da una riforma strutturata, ma destinata a diventare tale, e che introduce nel mondo dei concorsi per l'accesso al pubblico impiego una fase di preselezione per titoli accademici e di servizio.
Il D.L. in questione, mira a valutare una non meglio precisata esperienza di vita, nonostante la carta costituzionale riconosca pari opportunità e pari diritti, anche a fronte di diverse situazioni di partenza, per cui "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione [...] di condizioni personali e sociali".
Infatti, si confonde il piano della validità ed attitudine di una aspirante risorsa della p.a. con il suo vissuto personale.
Ciò che vuole questa riforma, a firma del ministro Brunetta, è selezionare il futuro personale della p.a. attraverso una valutazione preselettiva dei candidati in virtù dei titoli accademici, spesso onerosi e non facilmente accessibili, oltre che dei titoli di servizio, quando è noto che la possibilità di accedere ad una collaborazione a qualsiasi titolo con una amministrazione pubblica dipende anche dalla disponibilità di risorse che non sono equamente distribuite tra i vari enti locali presenti sul territorio nazionale.
Tali criteri escludono a priori migliaia di giovani, potenziali valide risorse, non muniti di "pezzi di carta" sufficienti ad attestare le loro capacità performanti e pertanto esclusi dalla partecipazione ad un concorso pubblico, nonostante che da molti anni si avverte la necessità di svecchiare la pubblica amministrazione.
Ma si escludono anche tanti meno giovani con il loro vissuto e le proprie esperienze lavorative nel privato ma che non hanno avuto mai opportunità ed occasione di svolgere esperienze professionali a vario titolo nel settore pubblico.
Tra le altre cose, preoccupa anche l'eventualità che proprio in base ai titoli posseduti possano essere pubblicati bandi ad personam.
Ciò che davvero sembra inspiegabile è la previsione della possibilità di riapertura dei termini dei bandi già scaduti, per permettere una modifica degli stessi secondo le nuove modalità: ciò significa vanificare anche gli sforzi di chi in periodo di pandemia si ritroverà escluso da questa improvvisa inversione di rotta, non adeguatamente corroborata da una disciplina transitoria.
È doveroso sottolineare come una riforma dell'accesso al pubblico impiego richieda:
-tempi razionali;
-interventi strutturati;
-strategie funzionali alla valorizzazione di chiunque intenda accedere alla pubblica amministrazione;
-trasparenza, efficienza ed efficacia.
Invece il ministro Brunetta si fregia del merito di aver sbloccato i concorsi pubblici; ma per chi? E a quale prezzo?
L'attuale esecutivo mira ad una riduzione spasmodica delle tempistiche, senza tuttavia tenere in debito conto che una riforma di tal fatta, nata in periodo emergenziale ma destinata a diventare strutturale, non può e non deve diventare la regola, soprattutto se può incidere in maniera discriminatoria sui vissuti di ogni singolo individuo.
Sebbene si riconosca la necessità di una modifica del farraginoso sistema in essere, questo non può e non deve essere modificato in tali termini e con tali misure che non garantiscono equità soprattutto generazionale.
Ciò a cui deve mirarsi è garantire la migliore scelta di candidati idonei ad apportare nuova linfa alla pubblica amministrazione e questo può avvenire solo senza sbarramenti discriminatori all'ingresso e attraverso la predisposizione razionale di misure volte ad accelerare le procedure concorsuali predisponendo l'ausilio di strumenti informatici, la individuazione di sedi decentrate per i concorsi nazionali, sistemi rapidi ed efficienti di identificazione dei candidati e sistemi altrettanto rapidi di correzione degli elaborati.
*M24A ET - Campania
Antonio Picariello

Antonio Picariello

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