IL MOVIMENTO 24 AGOSTO PER L'EQUITÀ TERRITORIALE

CHI SIAMO, DA DOVE VENIAMO, DOVE ANDIAMO, COSA VOGLIAMO FARE.
E LO STATUTO DI MOVIMENTO 24 AGOSTO PER L'EQUITÀ TERRITORIALE (Così come modificato dall'Assemblea Nazionale del 26 e 27 Marzo 2022)
Il Movimento 24 Agosto per l'Equità Territoriale nasce, il 24 agosto scorso, dall'incontro al Parco storico della Grancia (Potenza), di alcune centinaia di meridionalisti da decenni impegnati nel recupero e diffusione di dati storici ed economici sul divario Nord-Sud, inesistente prima dell'Unità. Dopo aver riposto inutilmente fiducia nell'opera di partiti, enti, organizzazioni, perché si ponesse fine alla concentrazione delle risorse nazionali in una sola area, il Nord, lasciando sguarnito il Sud di treni, strade, scuole, opere pubbliche, investimenti e lavoro, “il popolo della Grancia” sorto su invito di Pino Aprile, decise di intraprendere un percorso autonomo, per ottenere l'equità negata, attraverso “azioni politiche” così poco ideologiche, che il Movimento ha per nome una data e per siglia, ET, quella di un simpatico alieno.
M24A-ET si propone di raggiungere un obiettivo molto pratico: a tutti le stesse possibilità e gli stessi mezzi per sviluppare le proprie doti. Ovunque qualcuno sia discriminato, lì c'è lavoro per M24A-ET. Non è una questione geografica, ma pratica (e morale).
Ecco cosa vogliamo e dove andiamo; veniamo da un secolo e mezzo di riduzione a colonia con la forza delle armi (ma così nacquero anche tanti altri Stati nazionali) e riconosciamo “dei nostri” quanti non riescono a sopportare che un proprio simile sia considerato “meno”, per sottrargli diritti, rispetto, futuro.
Qui di seguito, un'ampia sintesi dell'invito di Pino Aprile alla Grancia, dove nacque il Movimento.
LA QUESTIONE MERIDIONALE È FRUTTO DI SCELTE POLITICHE RAZZISTE E IMPOSTA CON LE ARMI UN SECOLO E MEZZO FA
Tale Paese doppio, uno europeo e uno men che nordafricano, è il risultato di scelte politiche nazionali da un secolo e mezzo, con l’appoggio di ben remunerate classi dirigenti locali (è così nelle colonie: sono favoriti e sostenuti i complici e avversati quanti vi si oppongono, a volte pure a danno della loro vita; la selezione non esclude nessun mezzo per fermare sindacalisti, amministratori, magistrati e politici non collusi).
In questo, non c’è quasi mai stata vera distinzione partitica: quando si tratta di monopolizzare risorse pubbliche, il Nord ha agito e agisce in blocco. La vicenda dell’Autonomia differenziata per togliere altri soldi al Sud ne è la prova più recente: dalla Lega al Pd, incluso M5S del Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia del Nord, insieme per disegnare un Paese a diritti calanti per latitudine, geograficamente, e pretendere risorse crescenti con la ricchezza dei territori. In tal modo, si innesca un meccanismo che si auto-alimenta, leva sempre più ai poveri e dà sempre più ai ricchi (tali, in gran parte, per aver preso di più dalla cassa comune, a spese di altri: basti guardare la differenza di infrastrutture oubbliche, che vuol dire pagate da tutti e godute da pochi).
Non è, come pure potrebbe sembrare, una rivendicazione meridionalista: un Paese che non riconosce a tutti i suoi cittadini uguali diritti non è un Paese, ma un sistema malato. In tal senso, l’Italia non è mai stata unita, ma divisa. Un Paese così fatto genera disaffezione, distacco, risentimenti e persino odio (la Lega si nutre di quello ed è nata sfruttando il razzismo contro i meridionali). Sino all’apparente assurdità (ma psicologia e psico-sociologia spiegano il fenomeno) di tanti meridionali che votano Lega e Salvini, che per decenni li hanno insultati.
Questa situazione è entrata nelle coscienze e persino chi ne è vittima la giustifica incolpandosene (sempre quei meccanismi psicologici...)
NON DEVONO ESSERCI CITTADINI DI SERIE B. O NON HA SENSO UN PAESE COMUNE
Ma l’azione politica che si vuol far nascere per correggere queste storture non è, ripeto, una pura rivendicazione meridionale: i valori sono universali, o non sono tali. Se a una città viene negato il treno, poco importa che sia Matera o Sondrio: ci sono degli italiani ritenuti di serie B e il cui diritto ad avere il necessario viene dopo il superfluo da aggiungere a chi già ha (cioè, mai). Ovunque ci sia un nostro simile la cui qualità umana viene ridotta, la nostra qualità umana è in pericolo (da uno si comincia, poi tocca agli altri…).
Quindi, un’azione politica risanatrice non può avere come valore un territorio o i suoi abitanti (questo lo fanno i razzisti), ma il principio che cittadini di uno stesso Stato debbano avere diritti, possibilità e trattamenti uguali o quello Stato non merita di esistere. Per quanto possa suonare male: l’equità è il valore, non il Sud o altro riferimento geografico, etnico. La denuncia diviene (appare) meridionale, perché il Mezzogiorno e i suoi abitanti sono stati discriminati e deprivati.
Mai, nei quasi 160 anni di finta unità a mano armata, il divario fra Nord e Sud è stato così ampio; ed è voluto, costruito. Il Mezzogiorno è in calo demografico, come avvenuto soltanto per le stragi risorgimentali dei piemontesi e per la più assassina epidemia della storia dell’umanità: la “spagnola”, dopo la prima guerra mondiale. E il futuro del Sud se ne va con i giovani, costretti a cercarne uno in giro per il mondo.
LA POLITICA DI LORSIGNOSI SI È ACCORTA CHE IL SUD REAGISCE E VUOLE GUIDARLO, A SUO VANTAGGIO (COME AL SOLITO)
Ora sanno che il Mezzogiorno non è più un corpo morto e, sia pur confusamente, qualcosa fa e riesce determinante; ripeto, è un dato di fatto, ormai: vince chi vince al Sud. Nel 2015, alle regionali, il Pd fece il pieno e prese il governo di tutte le regioni meridionali. Letta, Renzi e Gentiloni provvidero a far pentire chi li aveva votati a Sud. Alle politiche 2018, quei voti migrarono in blocco sui cinquestelle, che divennero, grazie a ciò, il primo partito italiano. Per allearsi con la Lega e veder svanire in pochi mesi il capitale di consensi; ereditato in parte proprio dal partito sorto dal razzismo contro i terroni.
Questo mostra un Mezzogiorno si muove da soggetto politico unitario e detta l’agenda ai partiti, non avendone uno proprio. La vicenda dell’Autonomia differenziata è stata uno choc, per l’Italia di lorsignori: era cosa fatta; si erano messi d’accordo, con l’ammucchiata di Lega, Pd, FI e FdI del Nord, a scopo di rapina contro i meridionali. La campagna di informazione condotta da un gruppo di cittadini, docenti, scrittori, meridionalisti, ha reso pubblico quello che si teneva nascosto (il furto del secolo), ha raccolto in pochissimi giorni 60mila adesioni, indotto il M5S (va riconosciuto) a far le pulci all’alleato e a frenare lo scempio programmnato.
Quel mondo abituato a fare a suo piacimento, nel silenzio complice della classe dirigente del Sud (e chi non tace è segato), ha scoperto di non avere più le mani libere, che il Mezzogiorno può fare la differenza. E la fa. La sorpresa li ha disorientati.
È finito un tempo.
«Siamo tanti, ma non lo sappiamo», diceva don Paolo Capobianco, figlio dell’ultimo nato duosiciliano, mentre Gaeta si arrendeva alle bombe dei fratelli carnefici d’Italia.
STATUTO
TITOLO PRIMO
PRINCIPI E ADERENTI
ART.1–Denominazione, sede e simbolo.
È costituita un’Associazione, Movimento politico e culturale denominato “Movimento 24 Agosto” (di seguito breviter Movimento), con sede legale in Napoli alla Piazza Portanova, 11, avente come simbolo quello indicato nell’atto costitutivo e potrà essere variato o sostituito in ogni momento a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio Direttivo.
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ART.2–Principi ispiratori.
Il Movimento 24 AGOSTO è un’associazione politico culturale che si ispira ai principi e valori della Costituzione Repubblicana e della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo. La stella polare del Movimento è l’Equità, intesa non solo come effettiva uguaglianza dei diritti per tutti i cittadini, ma quale compito prioritario dello Stato, delle istituzioni e dell’intera comunità, secondo quanto detta la Costituzione, perché si realizzino le condizioni morali e materiali per offrire a tutti, uomini e donne,ovunque vivano, le stesse opportunità di sviluppare le proprie doti. Questo è il pilastro della democrazia, la molla che ne favorisce la diffusione e la base per una crescita morale ed economica equilibrata. Il valore dell’Equità è irrinunciabile, specie in questa fase del percorso umano perché se con la globalizzazione diminuiscono le disuguaglianze fra gli Stati, quelle interne crescono sino a generare profonda ingiustizia e tensioni che portano a scontri sociali. E l’Equità è il principio ispiratore del Movimento che si propone di raggiungere i suoi fini, organizzando attività culturali e azioni politiche non violente per rendere palesi e moralmente intollerabili le disuguaglianze e effettiva e concreta l’eguaglianza. L’Equità è un valore universale e la condizione di minorità di diritti e possibilità degli abitanti del Mezzogiorno d’Italia costituisce il più ampio e duraturo divario al mondo fra aree di uno stesso Paese, frutto di una iniqua politica ultra secolare che ha distribuito in modo squilibrato le risorse comuni. Ma questo non vuol dire che il Movimento sia territoriale: il principio vale per qualsiasi area e popolazione penalizzata rispetto ad altre. Il fine del Movimento non è privilegiare un territorio, ma eliminarne il ritardo imposto e, ove l’equità si raggiungesse, tutelarla; una politica territoriale, invece, diviene di fatto razzista, mirando a ottenere sempre più per alcuni, anche a svantaggio di altri e il limite di una tale politica è tutto ad alcuni, niente agli altri. La natura di Movimento, pertanto, non è ideologica, ma pragmatica:mira all’equità, con l’apporto di chi, di volta in volta, condivide le iniziative, per consentire a tutti l’esercizio alla pari dei diritti costituzionali, lo sviluppo delle proprie doti a vantaggio proprio della comunità, l’espressione delle proprie idee per arricchirla con la diversità.
Perché un Paese ha ragione e diritto di esistere in quanto tale, solo se garantisce tutti i suoi cittadini allo stesso modo, in caso contrario, i discriminati vengono costretti o ad accettare la propria discriminazione quale dato costitutivo del Paese, o a rifiutare l’appartenenza al Paese che li vuole discriminati.
Ecologia. Il MOVIMENTO 24 AGOSTO, per la tutela del territorio e del futuro delle nuove generazioni è contraria agli investimenti in fonti fossili e sostiene il ricorso a quelle rinnovabili, nel più breve tempo possibile. Un programma di investimenti si sposa perfettamente con le idee ecologiste. Questo comporterebbe ingenti investimenti pubblici, da veicoli elettrici a nuove reti ferroviarie ad alta velocità da realizzare nelle zone disagiate, assenti principalmente al Sud Italia. Gli investimenti pro-ambiente, comprese le bonifiche di aree inquinate, porterebbero la creazione di milioni di posti di lavoro qualificati, che andrebbero soprattutto a beneficio di comunità svantaggiate e vulnerabili. In Italia, in particolar modo nel meridione, la prevenzione del dissesto idrogeologico richiede investimenti aggiuntivi rispetto agli attuali. Vi é bisogno inoltre di piani di protezione delle coste e dei porti, e di previsione di inedificabilità per tutte le aree a rischio a causa dell’innalzamento del livello del mare, che la scienza considera come un evento ineluttabile.
La battaglia per la verità. L’Equità si nutre di verità e conoscenza storica; per questo il Movimento promuove la ricerca e la diffusione delle vicende che hanno portato al cumularsi delle disuguaglianze, sino a farle apparire quasi stato di natura o responsabilità, persino antropologica, di chi è costretto a subirle. Senza verità, la libertà e la democrazia saranno sempre in pericolo.
ART.3 –Tutela delle minoranze e parità di genere.
1. Il Movimento assicura la rappresentanza delle minoranze adottando, ad ogni livello, sistemi proporzionali di elezione per gli organi collegiali.
2. Il Movimento al fine di promuovere l’obiettivo della parità di genere adotta metodi di elezioni che garantiscano un’adeguata rappresentanza di genere negli organi collegiali e per le cariche elettive.
Art. 4 –Adesione
1. L’adesione al Movimento è individuale, libera e intrasmissibile. Essa si perfeziona con il versamento della quota associativa e conferisce lo status di iscritto per la durata dell’anno in cui viene versata. E’ esclusa la tacita proroga del rapporto in caso di mancato versamento della quota annuale di rinnovo dell’iscrizione.
2. E’ istituita l’anagrafe degli iscritti. La tenuta e l’aggiornamento dei registri é vigilata dalla Segreteria che a tal fine può istituire e regolamentare un ufficio con funzioni esecutive, i cui componenti, incluso il responsabile, sono nominati dal Presidente, anche al di fuori dei membri della segreteria, che provvede ad includere i nomi dei nuovi iscritti, a depennare quelli che non hanno rinnovato l’iscrizione, ovvero di coloro che hanno esercitato il diritto di recesso o di coloro che siano stati espulsi o sospesi. Tale ufficio, o in mancanza il tesoriere, consegna puntualmente, a scadenza mensile, l’elenco aggiornato degli iscritti alla Segreteria nazionale, tenutaria dell’anagrafe degli iscritti.
3. Il diritto di recesso è consentito in ogni momento mediante comunicazione scritta diretta al Consiglio Direttivo. All'iscritto che abbia cessato per qualsiasi causa di appartenere al Movimento non è dovuto alcuna liquidazione o rimborso, egli non può ripetere i contributi versati e non ha alcun diritto sul patrimonio dell'Associazione. La cancellazione dall’anagrafe implica la contestuale decadenza da ogni incarico rivestito.
4. L’adesione può essere richiesta da chiunque abbia raggiunto i sedici anni età che sia regolarmente soggiornante e/o residente in Italia. I cittadini italiani possono aderire anche essere residenti all’estero.
5. L’adesione può avvenire sia recandosi personalmente presso la sede legale del Movimento ovvero online, ovvero secondo ulteriori criteri stabiliti dal Consiglio Direttivo. Con la domanda di adesione il richiedente accetta lo statuto ed i regolamenti e, in particolare, le norme concernenti i suoi diritti e doveri e la norma riguardante l’accettazione della clausola compromissoria, con la quale accetta che le controversie siano devolute alla cognizione di un collegio arbitrale interno. Devono inoltre prestare l’assenso ed autorizzare il trattamento dei dati personali in rispetto alla normativa vigente che regola sia la Privacy che i Dati Personali. È tenuto ad indicare un indirizzo di posta elettronica cui ricevere avvisi e comunicazioni.
6. Il Consiglio Direttivo ha facoltà di controllare le dichiarazioni rese in sede di iscrizioni e di provvedere, in caso di carenza dei requisiti previsti dallo statuto e dai regolamenti nonché in caso di accertamento che il richiedente si trovi in situazione palesemente in contrasto con i doveri dell’iscritto previsti dal successivo art. 16, alla esclusione e/o non accettazione dell’iscrizione, ovvero del rinnovo ove tali circostanze siano sopravvenute.
TITOLO SECONDO
ORGANI DEL MOVIMENTO
ART.5–Organi Centrali.
Sono Organi del Movimento:
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L’Assemblea Generale
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Il Presidente
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La Segreteria
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Il Tesoriere
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Il Consiglio Direttivo
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Il Collegio dei Probiviri (eventuale).
ART.6 –L’Assemblea Generale.
1. L’Assemblea Generale rappresenta tutti gli iscritti all’Associazione, secondo le risultanze dell’anagrafe degli iscritti. Qualora gli iscritti superino il numero di 1.000 é convocata per delegati secondo le procedure stabilite dal Consiglio Direttivo. Ogni iscritto, da almeno quattro mesi prima della convocazione, ha diritto ad un voto. Per la prima Assemblea partecipano tutti gli iscritti risultanti al 31.12.2021 in regola con il rinnovo 2022.
2. L’Assemblea si riunisce annualmente, è convocata dal Presidente che ne predispone l’ordine del giorno. La sua convocazione è pubblicata sul sito internet del Movimento e, ove possibile, comunicata per via telematica a tutti gli iscritti, con le modalità di designazione dei delegati ove si rendesse necessario ai sensi del comma precedente. Ogni delegato ha diritto ad un voto.
3. L’assemblea delinea gli indirizzi generali dell’azione politica del Movimento mediante il voto su mozioni che siano presentate da almeno un ventesimo dei componenti.
4. Delibera sulle modifiche statutarie ai sensi dell’art.26 dello statuto.
5. Delibera su ogni altro argomento all’ordine del giorno proposto dal Presidente o dal Consiglio Direttivo.
6. Delibera lo scioglimento e la liquidazione dell’Associazione e la devoluzione del suo patrimonio ai sensi dell’art. 23 dello statuto.
7. L’assemblea è convocata dal Presidente ogni qualvolta questi lo ritenga opportuno, oppure ne sia fatta richiesta da almeno il 10% degli iscritti.
8. L’Assemblea è validamente costituita ed è atta a deliberare qualora in prima convocazione siano presenti almeno la metà dei suoi componenti. In seconda convocazione l’Assemblea è validamente costituita qualunque sia il numero dei presenti.
9. Le deliberazioni sono assunte con il voto favorevole della maggioranza dei presenti, salvo diversa previsione dello statuto con riguardo all’oggetto della deliberazione. L’espressione di astensione si computa come un voto negativo.
10. L’Assemblea delibera sulla mozione di sfiducia al Presidente, secondo le modalità previste dall’art. 7. Istituisce i gruppi di studio e ne individua i referenti.
11. L’Assemblea è presieduta da un suo componente eletto dall’Assemblea stessa a maggioranza dei presenti.
ART.7 –Il Presidente.
1. Il Presidente rappresenta il Movimento nelle relazioni con le altre forze politiche, associazioni e con le istituzioni, è il riferimento politico del Movimento, testimone di una proposta politica condivisa. Lo stesso indica gli indirizzi e le strategie politiche del Movimento, rappresenta politicamente la linea e gli indirizzi politici del Movimento e ne realizza i programmi. Promuove il dibattito interno, sollecita e alimenta ogni forma di collegialità, è garante della libertà di dialogo e di dibattito anche tra posizioni e mozioni contrapposte che possa arricchire il dibattito interno e giovare alla realizzazione dei programmi del Movimento stesso, assicura la rappresentanza delle minoranze interne, ove esistenti, e promuove l’ascolto e la condivisione delle tematiche e delle decisioni. Egli esprime i principali indirizzi politici e culturali del Movimento e diffonde i suoi ideali negli incontri pubblici; conclude, se del caso, accordi e alleanza con altri movimenti politici o partiti che condividono gli ideali e le finalità del Movimento.
2. Il Presidente convoca e presiede il Consiglio Direttivo e la Segreteria, promuove ogni iniziativa utile a verificare il buon andamento amministrativo dell’Associazione e l’osservanza dello statuto e dei regolamenti.
3. Il Presidente è titolare del simbolo di Movimento 24 Agosto e l’unico ad avere il potere di autorizzarne l’uso, salvo la facoltà di delegare ad uno o più membri del Consiglio Direttivo o della Segreteria ovvero ai referenti regionali. Pertanto l’utilizzo del nome e del simbolo, la sua concessione a terzi o ad associazioni politiche o ad articolazioni territoriali, nonché la presentazione di proprie liste per la partecipazione alle elezioni, saranno a carattere esclusivo in capo al Presidente del Movimento.
4. Tutti gli iscritti hanno diritto ad avanzare all’Assemblea la propria candidatura alla carica di Presidente o di componente il Consiglio Direttivo. Ogni candidatura deve essere obbligatoriamente collegata ad una mozione politica che abbia ottenuto la sottoscrizione di non meno di 50 iscritti. Viene proclamato eletto il candidato che ottenga la maggioranza dei voti espressi.
5. Per la prima volta assume la carica di Presidente del Movimento e per la durata ordinaria quinquennale colui che viene indicato dai soci fondatori nell’atto costitutivo.
6. Il Presidente dura in carica 5 anni, durante il mandato può essere sfiduciato dai 2/3 del Consiglio Direttivo in carica che contestualmente convoca l’Assemblea Generale da tenersi entro 60 giorni per la ratifica della sfiducia e l’elezione del nuovo Presidente e ove lo ritenga opportuno anche di un nuovo direttivo, in tale caso possono partecipare all’Assemblea con diritto di voto, o eleggere i delegati all’Assemblea, se convocata per delegati, solamente gli iscritti da almeno tre mesi prima dell’approvazione della mozione di sfiducia al Presidente. In caso di mancata ratifica da parte dell’Assemblea Generale il Consiglio Direttivo decade e l’Assemblea elegge i nuovi componenti del Consiglio Direttivo di sua spettanza. Lo stesso procedimento, per quanto compatibile, si applica in caso di dimissioni o di cessazione dall’incarico per qualsiasi altro motivo del Presidente.
ART.8–La Segreteria
1. La Segreteria collabora con il Presidente coadiuvandolo nello svolgimento delle funzioni a lui attribuite dallo statuto, anche mediante delega.
2. É composta da un numero variabile da cinque a dieci membri. Ne fanno parte di diritto il Presidente, che la convoca e ne dirige i lavori, ed il tesoriere. I rimanenti membri vengono nominati dal Presidente, di cui uno con funzioni di vice Presidente del Movimento e uno con funzioni di coordinatore della segreteria, ove il Presidente lo ritenga necessario per il funzionamento della stessa, e possono essere tutti da lui revocati e sostituiti in qualunque momento. I componenti la Segreteria nominati decadono dall’incarico al termine del mandato del Presidente o in ogni altro caso in cui questi venga a mancare. In caso di impedimento temporaneo, di dimissioni o di cessazione dall’incarico per qualsiasi altro motivo del Presidente il vice Presidente assume temporaneamente tutte le funzioni attribuite dallo statuto al Presidente del Movimento.
ART.9 –Il Tesoriere
1.Il Tesoriere è designato dal Consiglio Direttivo con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti su proposta formulata dal Presidente. Deve essere eletto un iscritto che sia in possesso di comprovati requisiti di professionalità in relazione alle funzioni da svolgere. Dura in carica 5 anni e può essere rieletto soltanto per un mandato.
2. Il Tesoriere è responsabile della gestione economica, finanziaria e patrimoniale e del buon andamento e della regolarità della gestione amministrativa dell’Associazione che deve svolgere nel rispetto del principio di economicità assicurandone l’equilibrio finanziario.
3. Egli ha la rappresentanza legale del Movimento di fronte ai terzi ed in giudizio, ed i poteri di firma per tutti gli atti inerenti le proprie funzioni rientranti sia nell’ordinaria che nella straordinaria amministrazione. Può compiere tutte le operazioni bancarie, compresa la nomina di procuratori, l’accensione di mutui e le richieste di affidamento; effettuare pagamenti, incassare crediti; può rinunciare a diritti e sottoscrivere transazioni; provvedere alla riscossione dei contributi pubblici e/o rimborsi previsti dalla legge. Gli atti di straordinaria amministrazione, di valore superiore a 20.000,00 euro, anche se frazionati, devono essere preventivamente autorizzati dal Consiglio Direttivo. Il Tesoriere tiene i libri contabili, predispone il bilancio preventivo ed il bilancio consuntivo, nonché ogni altro rendiconto di esercizio richiesto dalla legge. Il bilancio consuntivo di esercizio deve essere corredato da una relazione sulla gestione, dallo stato patrimoniale e dal conto economico. I bilanci sono approvati dal Consiglio Direttivo a cui devono essere trasmessi, unitamente alla nota integrativa, almeno 20 giorni prima della sua seduta. In tale periodo di tempo il tesoriere pubblica ogni atto sul sito del Movimento in modo che tutti gli aderenti ne possano prendere visione. Ove lo richiedesse la normativa vigente, il tesoriere trasmette annualmente i rendiconti di cui all’articolo 8 della legge 2 gennaio 1997, n.2, e i relativi allegati, corredati dalla certificazione e dal giudizio del revisore legale, redatti ai sensi della normativa vigente, alla Commissione per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti e dei movimenti politici, di cui all’art. 9, comma 3, della legge 6 luglio 2012, n. 96 e successive modifiche.
4. Per lo svolgimento delle proprie funzioni il Tesoriere può essere coadiuvato da un comitato di tesoreria, composto dal Tesoriere stesso e da almeno due membri scelti dal Consiglio Direttivo, anche tra i suoi componenti, qualora lo richieda il Presidente in considerazione delle necessità del Movimento. Il Comitato di Tesoreria coadiuva il Tesoriere nello svolgimento delle sue funzioni di indirizzo e verifica, rispetto alla gestione contabile,alle fonti di finanziamento e alla allocazione delle risorse finanziarie.
ART.10–Consiglio Direttivo
1. Il Consiglio Direttivo è l’organo collegiale che promuove e coordina l’azione politica del Movimento nel rispetto degli indirizzi politici dell’Assemblea ed è direttamente responsabile delle articolazioni territoriali del Movimento. Esso inoltre ha il potere di decidere in ogni materia attribuita dallo statuto alla sua competenza, eseguendo le proprie decisioni. Può delegare l’esecuzione di specifiche deliberazioni alla Segreteria.
2. Il Consiglio Direttivo provvede a ripartire fra le diverse articolazioni territoriali le risorse finanziarie disponibili, secondo modalità che tengano presente sia il numero di iscritti residenti in ciascuna di esse, sia le iniziative e le campagne politiche in atto, autorizzando il Tesoriere ad eseguire le sue delibere.
3. Il Consiglio Direttivo è costituito dal Presidente del Movimento, che lo presiede, dal vice Presidente del Movimento, dal Tesoriere, dai Referenti delle articolazioni regionali riconosciute, e da non meno di venti membri eletti dall’Assemblea Generale contestualmente all’elezione ordinaria del Presidente con criteri che assicurino la rappresentanza delle minoranze e un’adeguata rappresentanza di genere.
4. Il Consiglio Direttivo predispone le liste per le elezioni politiche, europee e regionali ed approva quelle comunali, tutte corredate dai curriculum vitae e dai certificati penali dei candidati. In occasione di ciascuna elezione può adottare un regolamento che disciplini il procedimento di selezione delle candidature. Nel caso di elezioni comunali in comuni aventi popolazione inferiore ai 2.000 abitanti può delegare l’approvazione di liste e candidature ai Referenti regionali. Il Presidente, sentiti eventualmente i referenti locali e di inteso con lo stesso Consiglio Direttivo, allorquando ritenga che, a suo insindacabile giudizio, un candidato non si degno o sia inappropriato a rappresentare i valori ed i principi sui quali si fonda il Movimento, lo esclude dalla lista, avendo la facoltà, quando lo ritenga opportuno, di evitare di esprimere la motivazione.
5. Il Consiglio Direttivo approva i bilanci ed i rendiconti di esercizio predisposti dal Tesoriere.
6. Il Consiglio Direttivo ha la competenza residuale per decidere su qualunque materia non espressamente disciplinata dallo statuto ed in quelle materie su cui dovesse sorgere un fondato dubbio interpretativo.
7. Il Consiglio Direttivo è regolarmente convocato anche se lo richiedono almeno i 2/3 dei suoi componenti; in tal caso, ove siano assenti sia il Presidente che il vice Presidente del Movimento, la seduta viene presieduta dal membro più anziano di età presente.
8. Oltre che in presenza il Consiglio Direttivo può essere validamente tenuto mediante video-conferenza con le modalità del regolamento approvato dallo stesso Consiglio Direttivo. Tale prassi può essere estesa a tutte le articolazioni territoriali del Movimento.
ART.11–Clausola Compromissoria. Collegio dei Probiviri.
1. Il Collegio dei Probiviri è composto da tre membri, di cui almeno uno esperto di diritto. È eletto su proposta del Presidente, contenente anche la designazione del suo presidente, ed eventualmente di due supplenti, dal Consiglio Direttivo a maggioranza assoluta dei componenti e dura in carica 5 anni. Alla scadenza è prorogato nelle sue funzioni fino alla nuova elezione. In caso di dimissioni, decadenza o impedimento, anche temporaneo, di uno dei suoi componenti, fino all’elezione del nuovo, subentra uno dei supplenti nell’ordine stabilito al momento della elezione. In ogni caso il Collegio può validamente costituirsi e deliberare in presenza di tre componenti eletti dal Consiglio Direttivo ed in carica, di cui almeno uno effettivo.
2. Il Collegio dei Probiviri assicura la tutela dei diritti dell’associato riconosciuti dallo statuto. Giudica come arbitro irrituale su tutte le controversie aventi ad oggetto la violazione delle norme statutarie o regolamentari e le sue decisioni sono vincolanti per gli associati e per gli organi del Movimento. La Segreteria esegue le sue decisioni.
3. Al Collegio dei Probiviri è conferita la potestà disciplinare nei confronti degli aderenti secondo quanto previsto nell’art.17 dello statuto.
4. Il Consiglio Direttivo adotta il regolamento che riguarda le norme procedurali. In ogni caso deve essere garantito il rispetto del contraddittorio. I componenti del Collegio dei Probiviri non possono assumere alcun incarico, elettivo o meno, all’interno del Movimento, pena la loro immediata decadenza.
TITOLO TERZO
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE
ART.12 – Organi rappresentativi locali
1.Il Movimento può strutturarsi in articolazioni Regionali, Provinciali, e circoli comunali o intercomunali.
2.Il Consiglio Direttivo approva un regolamento, a maggioranza assoluta dei componenti, con cui vengono disciplinate le modalità di costituzione, le competenze ed il funzionamento degli organi, i metodi di elezione, in modo che siano assicurate la tutela delle minoranze e un’adeguata rappresentanza di genere, i criteri ed i requisiti in base ai quali le strutture sono riconosciute ed approvate dal Consiglio Direttivo, prevedendo un numero minimo di iscritti in relazione alla popolazione residente. Il regolamento disciplina l’attività dei tesorieri ed i rapporti con il Tesoriere nazionale, fermo restando il principio che essi non possono assumere alcun tipo di obbligazione in nome e per conto del Movimento.
ART.13 – Circoli all’estero.
In considerazione del numero di iscritti aventi la cittadinanza italiana ma residenti all’estero il Consiglio Direttivo può istituire dei circoli in uno stato estero o gruppi di stati esteri, disciplinandone, di volta involta, il funzionamento.
ART.14–Commissariamento e revoca del riconoscimento
1. Agli organi delle articolazioni territoriali è riconosciuta la facoltà di adottare ed attuare atti di indirizzo politico e programmatico con riferimento al proprio territorio in coerenza con gli indirizzi politici assunti dagli organi centrali che, a tal fine, hanno il potere di controllo su ogni decisione assunta a livello locale. Il Consiglio Direttivo, nel caso in cui rilevi incompatibilità fra gli indirizzi espressi dagli organi centrali e quelli locali, può esautorarli provocando la loro immediata decadenza ed eventualmente nominando in loro vece un organo commissariale. Nei casi di necessità ed urgenza provvede il Presidente le cui decisioni devono essere ratificate da parte del primo Consiglio Direttivo successivo al commissariamento e comunque non oltre 60 giorni dalla data in cui è stato disposto. Il commissariamento può inoltre essere disposto in caso di gravi irregolarità nella gestione finanziaria e nell’impiego delle risorse trasferite ed in caso di comportamenti contrari al principio di leale collaborazione posto in essere ripetutamente dagli organi locali. In ogni caso le deliberazioni devono essere adeguatamente motivate e immediatamente comunicate ai referenti locali interessati i quali hanno diritto di impugnarla dinanzi al Collegio dei Probiviri entro il termine di decadenza di 10 giorni dal ricevimento della comunicazione. L’impugnazione non sospende l’esecutorietà del commissariamento.
2. Nel caso in cui una struttura locale perda i requisiti formali richiesti per il suo riconoscimento essa viene revocata ed i referenti locali rimangono in carica al solo fine di promuovere ogni attività utile a ricostituire la struttura locale.
TITOLO QUARTO
DIRITTI E DOVERI DELL’ISCRITTO
ART.15 – Diritti dell’iscritto
1. Ogni iscritto ha il diritto di partecipazione all’attività del Movimento; può altresì manifestare la propria opinione o eventualmente la propria critica, su argomenti in discussione in Assemblea e ad ogni livello. L’iscritto ha il diritto di voto sia per le elezioni degli organi,sia per le scelte politiche.
2. L’iscritto ha il diritto di essere avvisato, anche per via telematica, della convocazione di ogni organo, centrale o territoriale, al quale ha il diritto di partecipare ed esprimere il proprio voto.
3. Tutti gli iscritti che ne abbiano interesse possono avere accesso ad ogni atto, non pubblicato, posto in essere dagli organi del Movimento, sia a livello centrale che locale.
4. Ciascun iscritto ha il diritto di proporre la propria candidatura per le elezioni europee, nazionali, regionali e locali nel rispetto delle modalità previste dallo statuto e dai regolamenti.
ART.16–Doveri dell’iscritto
1. L’ iscritto, nell’esercizio del suo diritto di critica politica, deve astenersi dal ledere il buon nome altrui diffondendo notizie false o assumendo comportamenti volgari o gratuitamente offensivi.
2. Ove candidato o eletto l’iscritto è tenuto al rispetto delle leggi vigenti in tema di rendiconto delle spese elettorali e di trasparenza della propria situazione patrimoniale.
3. É dovere dell’iscritto astenersi dallo svolgere attività di propaganda in favore di liste, candidati e/o partiti concorrenti con il Movimento, ovvero di non iscriversi ad altri partiti politici, dopo aver espresso l’adesione al Movimento.
ART.17 – Procedimenti e sanzioni disciplinari
1. L’iscritto che non rispetti i doveri di cui all’articolo precedente ovvero che ponga in essere comportamenti contrari ai principi ispiratori del Movimento o che consapevolmente commetta una violazione dello statuto o dei regolamenti può essere sottoposto a procedimento disciplinare, secondo il regolamento adottato dal Consiglio Direttivo.
2. Le sanzioni applicabili sono, a seconda della gravità, il richiamo scritto, la sospensione e l’espulsione. Il regolamento di cui al comma precedente deve assicurare il rispetto del contraddittorio e della previa contestazione dei fatti.
3. Nel caso in cui un iscritto sia stato condannato in via definitiva per delitti contro la pubblica amministrazione, l’incolumità pubblica, la fede pubblica, l’ambiente e la salute pubblica ovvero di delitti in cui sia contestata, anche come semplice aggravante, l’associazione di stampo mafioso o il razzismo, è sempre applicata la sanzione dell’espulsione. In pendenza di giudizio per uno dei suddetti delitti può essere disposta in via cautelare la sospensione dell’iscritto dall’esercizio di ogni diritto e dagli incarichi eventualmente rivestiti.
4. Organo competente è il Collegio dei Probiviri di cui all’art.11 dello statuto.
TITOLO QUINTO
ELABORAZIONE DEI PROGRAMMI
Art.18 – Gruppi di studio tematici
1. L’Assemblea Generale può istituire gruppi di studio per aree e settori tematici rivolti al fine di elaborare e specificare le proposte politiche e programmatiche del Movimento.
2. I gruppi di studio elaborano documenti che trasmettono al Presidente e al Consiglio Direttivo e sono considerati sia per l’elaborazione dei programmi sia per le conseguenti decisioni relative alle iniziative politiche da intraprendere.
ART.19– Funzionamento dei gruppi di studio
1. Al momento della loro istituzione il Consiglio Direttivo, su proposta della presidenza, designa il referente per ciascun gruppo. Il referente ha il compito di coordinare i lavori del gruppo, sia on-line che off-line. Tutti gli iscritti hanno il diritto di partecipare, anche per via telematica, formulando i propri pareri, osservazioni e proposte.
2. Il referente può anche invitare a partecipare ai lavori del gruppo esperti o personalità non iscritti, senza diritto di voto qualora si svolgessero votazioni interne al gruppo di lavoro, selezionati sulla base delle loro competenze, del curriculum e dell’attività che svolgono, sia al fine di arricchire e consolidare le posizioni dell’Associazione su quel tema, sia per rappresentare una posizione di confronto diversa o opposta, utile sempre alla definizione della posizione più completa e solida dell’associazione.
TITOLO SESTO
DISPOSIZIONI FINANZIARIE
ART.20 – Finanziamenti
1. Le attività del Movimento sono finanziate da:
a)quote associative versate dagli aderenti;
b)contribuzioni volontarie da parte di aderenti o di terzi;
c) contributi versati dagli eletti;
d) contributi e rimborsi pubblici.
In attuazione del principio di trasparenza ogni contributo, di qualsivoglia importo, deve essere reso pubblico, con divieto di accettarne da parte di persone, sia fisiche che giuridiche, che non prestino il consenso alla pubblicità. É comunque fatta salva la facoltà del Movimento di rifiutare, per motivi di opportunità, contributi da persone fisiche o giuridiche terzi.
ART.21–Collegio dei revisori
1. Il Consiglio Direttivo nomina, ove richiesto dalla normativa vigente, un revisore o un collegio di revisori contabili, in possesso della relativa qualifica. I revisori contabili svolgono i compiti previsti dalle leggi che disciplinano i partiti, durano in carica tre anni e possono essere rieletti più volte, anche consecutivamente.
ART.22–Regolamento finanziario
1. Il Consiglio Direttivo approva un regolamento finanziario nel quale vengono definiti i criteri per coordinare la gestione centrale con quella locale, nonché eventuali trasferimenti di risorse alle strutture territoriali locali, la quota annuale di iscrizione, l’ammontare delle contribuzioni da parte degli eletti.
TITOLO SETTIMO
DISPOSIZIONI FINALI
ART.23–Scioglimento
1. La durata del Movimento è illimitata. Lo scioglimento è deliberato dall’Assemblea Generale con la maggioranza dei ¾ dei componenti.
2. In caso di scioglimento del Movimento il patrimonio, ad esito della liquidazione, sarà devoluto a fondazioni o altre associazioni che perseguono finalità analoghe al Movimento in coerenza con i suoi principi. In nessun caso è consentito distribuire proventi o beni in favore degli aderenti.
ART.24–Potere regolamentare.
1. Il potere regolamentare appartiene al Consiglio Direttivo che lo esercita approvando i regolamenti previsti dallo statuto e tutte le norme regolamentari, anche non espressamente delegate dallo statuto, ma che si rendano necessarie per l’esecuzione dello stesso.
ART.25 – Maggioranze.
1. Salvo diversa previsione contenuta nello statuto, gli organi collegiali, sia centrali che territoriali, sono validamente costituiti con la presenza di un terzo degli aventi diritto e deliberano a maggioranza dei presenti.
ART.26 – Modifiche statutarie.
1. Le modifiche statutarie sono approvate dall’Assemblea Generale, a maggioranza assoluta dei componenti, su proposta del Presidente e del Consiglio Direttivo o di almeno un decimo degli iscritti.
ART.27 – Gratuità delle Cariche
1.Tutte le cariche assunte nel Movimento sono gratuite, non possono instaurare alcun rapporto di lavoro, sono ammessi rimborsi di spese sostenute nell’interesse del Movimento, debitamente documentate e nei limiti delle disponibilità finanziarie.
DISPOSIZIONI TRANSITORIE
Il primo Consiglio Direttivo, in deroga a quanto previsto dall’art.10, è composto dal Presidente, dal vice Presidente nominato, dal Tesoriere e dai membri indicati nell’atto costitutivo. Ha temporaneamente tutti i poteri ad esso attributi dallo Statuto e quelli dell’Assemblea Generale che dovrà essere convocata entro un anno dalla costituzione del Movimento al fine di eleggere i componenti del Consiglio direttivo, escluso il Presidente, ad essa attribuiti. Non può porre mozioni di sfiducia del Presidente di cui all’art. 7. Può individuare una diversa sede legale del Movimento, apportare modifiche statutarie che non incidano in modo significativo sull’assetto essenziale del Movimento previsto dallo Statuto che comunque devono essere approvate o eventualmente emendate dalla prima Assemblea Generale.
Il Presidente nomina, su proposta del Consiglio Direttivo, i Referenti regionali. Il Consiglio Direttivo provvisorio può, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, nominare nuovi membri dello stesso Consiglio Direttivo nonché revocare quelli in carica.