Cercasi segnali dai Governatori delle regioni del Mezzogiorno
Di Massimo Mastruzzo*
Il richiamo al governo italiano da parte del direttore generale per la Politica regionale della Commissione Ue, Marc Lemaitre, per la preoccupante situazione degli investimenti nel Sud Italia, e il conseguente rischio di possibili tagli nel nuovo bilancio dell'Unione europea, qualora non verrà mantenuto un adeguato livello d'investimenti pubblici nel Mezzogiorno, si è tradotto in questo: nella ripartizione degli oltre 8 miliardi di investimenti prioritari nelle ferrovie, al Sud, dove c’è tanto da recuperare, è stato riservato meno di un quarto del totale.
Ovvero:
✔Linea Fortezza - Verona 3.371,00;
✔ Linea Venezia - Triste 1.800,00;
✔ Raddoppio Genova -Ventimiglia 1540,10;
✔ Raddoppio Pescara - Bari 600;
✔ Linea Roma - Pescara 700;
✔ Nuova linea Ferrandina -
Matera La Martella 365,48;
✔ Potenziamento tecnologico e infrastrutturale
Salerno - Reggio Calabria 230;
✔ Palermo - Trapani via Milo 144;
✔ Potenziamento tecnologico e infrastrutturale
Taranto - Potenza - Battipaglia n.d ;
▶TOTALE 8.750,59◀
Visto che il Mezzogiorno rappresenta il 34% della popolazione e il 40% della superficie quanto sopra equivale a investire per aumentare la disomogeneità territoriale in totale contrasto con quanto previsto dall'art 3 della Costituzione.
A tal proposito:
Marco Marsilio, Abruzzo;
Donato Toma, Molise;
Vincenzo De Luca, Campania;
Vito Bardi, Basilicata;
Michele Emiliano, Puglia;
Jole Santelli, Calabria;
Christian Solinas, Sardegna;
Nello Musumeci, Sicilia;
Rispetto a questa palese sottrazione di diritti ai cittadini delle regioni di cui sono presidenti, senza dimenticare i recenti dati Eurispes emersi dal rapporto Italia relativo al periodo 2000-2017 che hanno dimostrato una sottrazione di spesa pubblica a danno del sud di 840 miliardi di euro, pari a 46,7 miliardi di euro l'anno, come pensano di reagire ?
M24A-ET ritiene che l'unica reazione possibile sia
la pretesa incondizionata dell'Equità Territoriale, attraverso un percorso di investimenti pubblici e di incentivi a quelli privati, che si ponga l'obiettivo di ridurre progressivamente quella disomogeneità territoriale che allo stato attuale relega le regioni del sud Italia agli ultimi posti tra le 270 della UE. Condizione d'altronde inevitabile visto che le otto regioni meridionali occupano i posti più bassi della classifica per distribuzione della spesa pubblica.
Per poter passare dalle parole di decine di articoli come questo ai fatti, e nell'attesa di intravedere qualche segnale d'orgoglio dei governatori delle regioni del Mezzogiorno d'Italia, il contributo può arrivare solo da chi decide di mettersi in gioco, perché chi tace acconsente o al limite non dice niente, e noi per poter urlare abbiamo bisogno anche di te!
*Direttivo nazionale M24A-ET
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