CORONAVIRUS E VIOLENZA SULLE DONNE DOPPIA EMERGENZA

CORONAVIRUS E VIOLENZA SULLE DONNE DOPPIA EMERGENZA

CORONAVIRUS E VIOLENZA SULLE DONNE DOPPIA EMERGENZA

Di Maria Fabbricatore

Sono le donne, non tutte, ma quelle più vulnerabili, a soffrire per un gravissimo problema che sta emergendo in seguito alle restrizioni da corona virus.  Le vittime di abusi e di violenza, che in Italia  avvengono per la maggior parte nelle mura domestiche ( l’81,2 per cento dei femminicidi è avvenuto all’interno della famiglia)  rischiano doppiamente sia con il contagio che con la violenza fisica. I centri antiviolenza lanciano appelli e  denunciano in queste settimane un calo dei contatti per chiedere aiuto.

Le donne vittime di violenza in questo periodo sono più controllate. Non possono telefonare e chiedere aiuto quindi molte si trovano costrette a sopportare i maltrattamenti piuttosto che denunciare.

Rimangono sole quelle donne che invece avevano scelto di cominciare un  percorso di uscita dalla violenza con terapie, attività nei centri e sono costrette a sospendere rimanendo sole. Quelle ospitate nelle case rifugio rimangono isolate.

I centri antiviolenza della rete Di.Re. e gli altri sparsi in tutt’Italia  fanno sapere che rimangono aperti e che sono sempre contattabili in caso di aiuto e bisogno. Il servizio è garantito.  La presidente di Di.Re.  Antonella Veltri,  ha ribadito che il 1522, il numero da chiamare per chiedere aiuto offre un primo ascolto, non basta. Devono funzionare i servizi. Le case rifugio sono piene. Veltri sottolinea che dovrebbero essere gli uomini violenti ad essere allontanati da casa non le donne. Un paradosso che crea l’esigenza di nuovi spazi da assegnare all’accoglienza delle donne.

Movimento 24 Agosto

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