IL GOVERNO CI DICA CHI HA PROPOSTO DI SOTTRARRE LE RISORSE AL MEZZOGIORNO
“Prima il Nord”. E se i Nord è indietro? Si ferma l’Italia e si aspetta che il Nord passi avanti. E poi, magari, dire che precede, perché più bravo. Fosse stato il contrario, le Regioni padane già chiederebbero risarcimenti.
IL SUD PUÒ RIPARTIRE, MA IL NORD NON VUOLE E IL GOVERNO ESEGUE
Al Nord piace vincere facile: prima ferma il Sud che può far marciare larghe parti della sua economia, essendosela cavata meglio con l’epidemia; poi cerca di rubargli (ancora!) i fondi destinati al Mezzogiorno e addirittura la quota che spetta “uguale per tutti” agli italiani, negata da sempre al Sud, imposta da una legge del 2017, su richiesta dell’Unione Europea e quasi mai applicata.
Lo prevede il progetto per la ripartenza stilato dal Dipe, Dipartimento per la programmazione economica della Presidenza del Consiglio e passato al Sole24ore, il giornale della Confindustria, prima ancora che potessero vederlo i ministri interessati e, pare, lo stesso sottosegretario al Dipe, Mario Turco; a riprova che c’è un filo diretto fra qualcuno nel Dipe e la voce della (im)prenditoria padana, visto che già almeno altre due volte da quelle colonne si era avanzata l’idea di far “ripartire” il Nord derubando il Sud (chi fa questo, di solito è chiamato ladro, ma se dispone di buona stampa…). Abbiamo il diritto di sapere chi fa questi giochini per inchiodare il governo agli interessi dei prenditori padani (il Sud, in Confindustria, conta si e no un 7 per cento di piccole e medie aziende). Ricordo che il sottosegretario Turco e il ministro al Mezzogiorno, Provenzano, sono stati costretti a interventi pubblici per dire che non sapevano niente di quel progetto e Provenzano, erroneamente bersagliato da proteste per ogni social, anche per spiegare che quella non era roba del suo ministero. Il minimo che si possa fare è una inchiesta interna al Dipe: si tirino fuori il nome o i nomi dei passator scortesi di carte e li si mandino a scaldare sedie dove non possano far danni, se non si può far di più.
QUALCUNO AL DIPARTIMENTO PER LA PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO HA ELABORATO LA BOZZA E L’HA PASSATA AI GIORNALI PRIMA CHE AI MINISTRI. NON PUÒ RESTARE LÌ
Abbiamo il diritto di sapere chi sono e di liberarcene; il governo ha il dovere di farlo. Altrimenti o se la fa sotto, o… sotto sotto, se non è complice è almeno succube. Ipotesi per nulla campata in aria se, al di là dell’impegno personale di Turco, Provenzano e pochi altri, il governo Conte appare clamorosamente sbilanciato a Nord, come i precedenti. E una prova mortificante si è avuta con il disastro della pandemia covid-19.
Il Nord ha gestito malissimo (non tutti, il Veneto, meglio degli altri; la Lombardia peggio di tutti, provocando una strage, con quali colpe o meno, lo dirà la magistratura), mentre il resto d’Italia, specie il Sud, ha reagito subito bene, autonomamente, nonostante avesse contro la Protezione civile che sequestrava tamponi, mascherine, reagenti, respiratori a Sud, per inviarli a Nord; e di fatto, pure il governo, ostaggio dei presidenti delle Regioni del Nord, specie il più incapace, il lombardo Attilio Fontana che, potendo fare anche lui come i suoi colleghi meridionali, e decidere, ributtava la palla in campo al governo, perché gli cavasse le castagne dal fuoco (con il governo che rispediva la palla al mittente, in un gioco orrendo di rinvii misurato dalla pila dei cadaveri).
Il resto d’Italia, specie il Sud, ha sofferto pochissimo e pure aiutato il Nord accogliendone e salvandone, nonostante i pochi mezzi e il personale sanitario più scarso, i malati che non trovavano posto in terapia intensiva al Nord (il Veneto li aveva, liberi al 60 per cento, ma non ha ospitato un solo malato della confinante Lombardia, né inviato un medico, un infermiere) e offrendo migliaia di medici e infermieri volontari; e ora, se il resto d’Italia, specie il Sud, potrebbe già ripartire, potrebbe già averlo fatto, potrebbe in larga parte non essersi nemmeno fermato, perché bloccarlo?
L’EGOISMO PADANO SPEZZA L’ITALIA.
Se “Prima il Nord” deve arrivare al punto di ostacolare l’Italia quando il Nord non può muoversi o può farlo poco, ma altri possono anticipare l’uscita dal baratro, siamo alla degenerazione leghista, razzista del sistema-Paese. E il governo che si presta a tale degenerazione, imponendo la ripartenza “omogenea”, ovvero calibrata sui ritardi obbligati del Nord, a causa dell’epidemia, rende omogeneo il meglio sul peggio, il prima sul dopo, chi può su chi non può. Deve esserci un limite all’egoismo lombardo, padano, nordico e alla sudditanza dei governi (gli altri prima di Conte, come e qualcuno peggio di questo)
Con questi strappi, figli di una presunzione sempre meno motivata di maggiori capacità, il Paese può solo spezzarsi definitivamente.
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