DIARIO DI UN AMMINISTRATORE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS: EMILIANO PAGANO

DIARIO DI UN AMMINISTRATORE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS: EMILIANO PAGANO

DIARIO DI UN AMMINISTRATORE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS: EMILIANO PAGANO

Sono il Vice Sindaco di una piccola città in provincia di Caserta e questo è un anno particolare, … molto particolare, perché ricorre il centenario dell’incoronazione di Maria SS della Rotonda e come ogni anno, a breve,  inizieremo i festeggiamenti fino al giorno più importante che è il lunedì dell’Angelo (in albis). Ci vantiamo di organizzare la festa padronale più bella della Campania con bande musicali, luminarie spettacolari, fuochi d’artificio, concerti e il famoso volo degli angeli … ma quest’anno faremo molto di più, è il centenario. La nostra festa è un momento in cui i cittadini riscoprono di essere comunità e ritrovano il senso di appartenenza. Per l’occasione organizzeremo anche il festival delle buone pratiche, un evento per dare fiducia ai nostri ragazzi, una spruzzata di ottimismo attraverso i racconti e le esperienze di chi, da queste terre, è riuscito ad eccellere in Italia e nel mondo nel proprio settore. Un modo per dire anche tu puoi farcela, dacci dentro e per creare una rete virtuosa con collegamenti, sponsorizzazioni, stage, finanziamenti alle start up e così via. Abbiamo già fatto incontri con i giovani, le associazioni, le scuole, il comitato festeggiamenti, tutti insieme per condividere idee in un’atmosfera di grande entusiasmo.

Tutto questo avveniva poco più di 4 settimane fa … sembra passato un secolo da quando l’entusiasmo cominciò a cedere il passo alla curiosità verso qualcosa di spaventoso che stava accadendo in una parte del mondo apparentemente lontana. Lì per lì pensi … non potrà mai succedere anche da noi. Poi passi allo stato di preoccupazione quado vedi che il pericolo sembra avvicinarsi sempre di più, ed infine alla paura quando percepisci che un’area del tuo Paese è improvvisamente sommersa nella disperazione, impreparata di fronte ad un nemico invisibile, sconosciuto e violento … mentre qualcuno continua a dire che è come una semplice influenza. Quando comprendi l’impotenza e l’incapacità dello stato ad approntare soluzioni efficaci senti un gran senso di smarrimento e di solitudine, e la prima cosa che pensi è che se vuoi proteggere la tua comunità da questa tragedia devi prevenirla … altrimenti sarai lì da solo e senza mezzi ad affrontare qualcosa che è molto più grande di te.

E allora mettiamoci subito all’opera, ci riuniamo, ci confrontiamo con il Sindaco in testa, la giunta Comunale e i membri del Consiglio, limitiamo le occasioni di incontro … la scuola, chiudiamo la scuola e facciamo una sanificazione di tutti gli ambienti strade comprese.  Procediamo con ordinanza sindacale d’accordo con altri sindaci della zona, il provvedimento è criticatissimo dalle istituzioni superiori, veniamo sconfessati sull’utilità e l’opportunità del provvedimento dalla prefettura e dalla regione. Ma noi persistiamo – stiamo sanificando. Dopo pochi giorni saremo imitati dagli stessi soggetti che avevano mosso pesanti critiche, regione prima e governo dopo con ordinanze che chiuderanno le scuole di ogni ordine e grado. È bastato iniziare e poi nulla è stato più come prima. Una corsa contro il tempo mentre il virus si propagava velocemente nella penisola. Abbiamo pensato che dovevamo evitare il più possibile occasioni di incontri, nella maggior parte dei casi la malattia è asintomatica quindi non possiamo sapere chi è stato già infettato. Bene, comportiamoci come se tutti fossero già stati infettati. Invitiamo i cittadini a non uscire se non per effettive esigenze e dotiamo ogni famiglia di almeno una o due mascherine da poter utilizzare durante le uscite. Ottima idea, acquistiamole. Quasi introvabili ma un deposito dice di averne disponibili 10.000, le prendiamo tutte ma ce ne vengono consegnate solo 2.000. Un altro rivenditore ce ne promette 2.000 ma ce ne consegna solo 300, sono diventate una merce rarissima e preziosa. Intanto però la protezione civile ha iniziato a distribuirle porta a porta. Per individuare la zona da cui iniziare è stato fatto un sorteggio in diretta facebook. Il problema è che quelle che abbiamo non sono sufficienti per tutti. Questo è un vero problema, quando finiranno ci sarà una rivolta e avranno ragione. Corriamo subito ai ripari, se non è possibile acquistarle potremmo produrle, in fondo sono di stoffa. Alcuni lo stanno già facendo nelle proprie abitazioni grazie a video tutorial. Si può fare. Una sartoria dice di avere cotone e lino sanitario in deposito e si rende disponibile a produrle. Vai … ce la possiamo fare. Il costo però è aumentato parecchio rispetto alle previsioni iniziali, i fondi sono sufficienti? Temo proprio di no, integreremo con le nostre indennità di assessori, non possiamo fermarci ... tutti d’accordo? … TUTTI D’ACCORDO. I sarti lavorano a ritmo serrato, il nucleo di protezione civile altrettanto, ragazzi straordinari tutti volontari, recuperando le mascherine man mano e consegnandole in ogni casa.

La gente non comprende ancora la situazione di allarme ma recepisce gli inviti ed osserva le regole. Poi gli inviti, nel giro di pochi giorni, diventano ordinanze e inizia ad insinuarsi la paura. Li vedi fuori ai negozi, alle farmacie in file ordinate ben distanti l’uno dall’altro, mi fermo per fare anch’io quello che fanno loro come lo fanno loro … ma loro non ti vedono uno come gli altri perché in questi momenti la comunità ha bisogno di punti di riferimento e li riconosce nei ruoli istituzionali. Così iniziano ad avvicinarsi pian piano per avere informazioni, chiarimenti … speranze. Tu li guardi negli occhi, cercando di essere il più convincente possibile e gli dici Tranquilli andrà tutto bene, dobbiamo solo rispettare le regole ed evitare ogni contatto per un po’. In cuor tuo, però, sai che c’è poco da essere tranquilli perché hai davanti agli occhi le immagini di code interminabili di carri funebri davanti ai cimiteri in attesa di entrare, di medici disperati che non hanno più posti letto e ripensi ai racconti di figli che hanno perso i genitori e non sanno ancora dove li hanno sepolti, persone andate via per sempre, sole, senza l’onore di un funerale, un ultimo saluto, una messa … come è surreale tutto questo ma sta accadendo proprio qui in Italia, una tragedia, e se il virus dovesse propagarsi nelle nostre regioni meridionali sarebbe ancora peggio, … possibile? Si certo. Il nostro sistema sanitario è molto più debole, con meno posti letto, meno attrezzature, strutture meno adeguate … insomma il frutto di decenni di sperequazioni in cui non hanno fatto altro che tagliare i fondi a noi per foraggiare la sanità privata delle regioni più ricche, ma questo è un altro discorso … non è il momento, concentriamoci sull’emergenza. La situazione è drammatica dobbiamo fare di più, prendo nota di quanti mi dicevano he non hanno avuto la mascherina, la protezione civile è già passata in quelle zone … le recupero e gliele porto io, i ragazzi non possono ripercorrere strade già battute, non c’è tempo. In alcuni cortili ci sono più famiglie, spesso non ci sono citofoni né campanelli, bisogna urlare e chiamarli per nome per farli affacciare … i ragazzi non potevano immaginare.

Mi rimetto online sul gruppo whatsapp, la Giunta è riunita ormai in modo permanente, il Sindaco allo stremo, lui cura anche tutta la comunicazione sui social per aggiornare ed informare la città sull’evoluzione. Continuiamo a non avere nessun caso, solo fortuna, teniamo sempre la guardia altissima. Programmiamo altre sanificazioni in tutte le strade cittadine. Il Comune è chiuso al pubblico, si accede solo su appuntamento telefonico per casi urgenti, è stato attivato lo smartworking, … difficile farlo comprendere a qualche dipendente che sarebbe andato in pensione entro l’estate ma sono tutti armati di buona volontà e ognuno chiede quale può essere il proprio contributo aldilà delle mansioni finora svolte. Lo spirito è quello giusto, ce la possiamo fare. Avverto però un calo di umore diffuso. Comprensibile dopo diversi giorni di reclusione domiciliare forzata, cosa mai vista nella storia recente. Alcuni mi chiamano con tono spento, chiedono conforto, dopo un po’ iniziano a piangere scusandosi … preoccupante, dobbiamo fare qualcosa. Chiedo nel gruppo se ci sono professionisti disponibili. Il consigliere delegato avverte tutti i giovani psicologi della città per chiedere disponibilità. Neanche a dirlo … tutti disponibili. Benissimo, si organizzano gli orari, si stabilisce una turnazione e siamo pronti per il Servizio di Supporto Psicologico, … completamente gratuito, chiamando direttamente da casa. Anche questa è fatta.

La giovane Comandante della Polizia Municipale, in servizio da pochi mesi, si è ritrovata a dover gestire una situazione di emergenza che nessuno avrebbe osato immaginare fino a poche settimane fa. Ma è brava, preparata, riesce a comunicare con i toni giusti con i cittadini. Si fa un controllo serrato del territorio, si verificano gli spostamenti dei cittadini, la correttezza delle file fuori ai negozi ed agli uffici postali, la chiusura delle attività non indispensabili per poi aggiornarci quotidianamente sullo stato della situazione, sulle sanzioni effettuate compresa quella alla signora che andava in giro con un pitone in auto per approvvigionarlo del cibo necessario. Tuttavia, sia avvertono stranezze … meno gente fuori ai supermercati e troppi fuori alla posta. C’è da riscuotere le pensioni, in molti casi servono per tutta la famiglia. Gli anziani devono sostenere i giovani, le risorse scarseggiano e iniziano ad arrivare voci (nei piccoli centri è così) di chi non può più comprare da mangiare. … tragedia nella tragedia. Corriamo ai ripari. Abbiamo un contratto con il banco alimentare che ci consegna 120 pacchi al mese, … non sono più sufficienti. Gli chiediamo di aumentarli e ci rispondono subito positivamente … ve ne daremo altri 96 senza alcun ulteriore costo per il comune. Qualcuno ci assiste da lassù. C’è un problema però, non possono consegnarli per cui occorre andarli a ritirare con un furgone chiuso che il Comune non ha. C’è qualcuno? C’è sempre qualcuno disponibile in questi casi. Problema risolto per ora ma lo stato di necessità aumenta e tre settimane senza lavoro sono troppe a ciò si aggiunga che le nostre produzioni agricole erano destinate soprattutto all’estero e nessuno più acquista prodotti italiani … un disastro. Occorre altro. Avviamo una raccolta fondi chiediamo ai cittadini che possono di portare generi alimentari alla protezione civile che potrà distribuire. La richiesta partita sui social si trasforma in una vera e propria gara di solidarietà arrivano soldi e beni in quantità. Istituiamo un numero dedicato a cui chiunque può chiamare e chiedere (non è tempo di graduatorie, relazioni dei servizi sociali, certificazioni isee etc) … i volontari provvederanno nel giro di poche ore.

Attenzione, c’è un’altra emergenza … ci hanno comunicato il rientro dalle zone rosse di alcuni ragazzi. Accidenti, potrebbero essere fonte di contagi. La questione dovrà essere gestita con la massima attenzione. Chiamiamo le famiglie, i ragazzi sono consapevoli di dover stare in isolamento volontario, ma la casa lo consente? Avete una camera dedicata? Quanti bagni ci sono? Se mancano le caratteristiche dovrete stare tutti in isolamento … tranquilli provvederemo noi all’approvvigionamento. Ma siete stati avvisati dall’ASL su come gestire l’isolamento? … nessuna guida. Bene, anzi male. Forniremo noi ogni informazione, creiamo il contatto con i nostri consulenti e via. Un’ultima cosa … chi andrà a prendere la ragazza alla stazione? Ok caro papà, questi sono i dispositivi di sicurezza, mascherina e guanti, ma sappi che quando vedrai tua figlia, anche se sarà dura, non potrai neanche abbracciarla … promesso? Promesso.

Anche oggi è buio, è ora di riposare. Domani sarà un altro giorno e dovremo mettercela tutta, come oggi e come ieri, per poter dire ancora, con sguardo fiero e convincente, andrà tutto bene.

 

 

 

 

 

 

Movimento 24 Agosto

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