di Mauro Sasso del Verme*
La sanità Lombarda, da almeno 20 anni, riceve più risorse rispetto alle altre regioni, ma ciò nonostante durante la pandemia ha dato prova di un'inefficienza senza precedenti. È risultata infatti ultima in tutto e l’elenco degli errori commessi risulta interminabile. Si parte dalla totale incapacità di fronteggiare l’emergenza adottando decisioni scellerate, come quella di non chiudere le città in piena crisi pandemica o di non bloccare le “fughe” di massa verso le altre regioni, in particolare quelle del sud, alla totale assenza di controlli che ha alimentato la mentalità del “si salvi chi può”, favorendo così la diffusione del virus su tutto il territorio nazionale.
A tal riguardo come dimenticare le notizie fatte trapelare dalla lega sui provvedimenti restrittivi che il governo si apprestava ad adottare in Lombardia e che portò alla famigerata “fuga di mezzanotte”? Oppure le vicende relative alle forniture di mascherine e alle inchieste giudiziarie che coinvolgono il cognato del governatore Fontana? Fino ad arrivare al caso Gallera e all’avvento della Moratti e di Bertolaso.
Ma dagli errori la Lombardia pare non aver imparato nulla e ancora una volta dà prova di palese incapacità con il fallimento del piano vaccinale che l’ha collocata all’ultimo posto nella classifica per numero di vaccinati, fanalino di coda delle regioni italiane.
Naturalmente per comprendere le origini dello sfascio della sanità lombarda è necessario fare un salto indietro nel tempo, all'era Formigoni, condannato per corruzione a 5 anni e 10 mesi nel processo per il crac delle fondazioni Maugeri e San Raffaele, e al periodo in cui la regione decise di affidare la sanità lombarda ai privati che si sono dimostrati incapaci di gestire l'emergenza pandemica.
Rispetto a queste deficienze della politica sanitaria lombarda, ma anche veneta, acquista maggior rilievo l’efficienza e l’eccellenza della Regione Campania che ad oggi ha somministrato l’82% di vaccini, staccando sia la Lombardia ferma al 70% che il Veneto col suo 69.7 %. Inoltre la Regione Campania si appresta a diventare la prima regione Italiana “Scuola Covid Free”. Un successo peraltro di grande valore alla luce dei tagli e delle esigue risorse che le regioni del Sud ricevono da almeno 20 anni.
Alla luce dello sfascio della sanità padana, sarebbe opportuno modificare quegli odiosi e incivili parametri, orditi dal leghista Calderoli, che assegnano maggiori risorse alle regioni settentrionali, e che ad oggi nessuno ha avuto il coraggio di mettere in discussione.
Auspichiamo che da questa crisi possa nascere un paese nuovo, ispirato da quei principi di democrazia, uguaglianza ed equità che sono alla base della nostra Costituzione, troppo spesso calpestata e considerata una mera enunciazione di intenti.
*M24A ET – Napoli Partenope
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