FOGGIA AL CAPOLINEA: IL SINDACO LEGHISTA ARRESTATO E LE OMBRE SUL SISTEMA POLITICO CRIMINALE. UN PROGETTO DI RINASCITA DELLA CITTA’ AL GRIDO DI "FOGGIA SLEGATA, SALVINI RIDACCI LE CHIAVI"

FOGGIA AL CAPOLINEA: IL SINDACO LEGHISTA ARRESTATO E LE OMBRE SUL SISTEMA POLITICO CRIMINALE. UN PROGETTO DI RINASCITA DELLA CITTA’ AL GRIDO DI "FOGGIA SLEGATA, SALVINI RIDACCI LE CHIAVI"

FOGGIA AL CAPOLINEA: IL SINDACO LEGHISTA ARRESTATO E LE OMBRE SUL SISTEMA POLITICO CRIMINALE. UN PROGETTO DI RINASCITA DELLA CITTA’ AL GRIDO DI “FOGGIA SLEGATA, SALVINI RIDACCI LE CHIAVI”

di Raffaele Vescera*

Dopo gli arresti di qualche settimana fa di alcuni consiglieri comunali della maggioranza di centrodestra del comune di Foggia a direzione leghista, è arrivato il colpo di grazia il 22 maggio con l’arresto del sindaco per concussione e tentata corruzione, con l’interdizione della moglie ritenuta sua complice, che ha posto fine al vero e proprio sistema tangentifero-criminale vigente nella Giunta comunale a trazione leghista. Un sindaco dimessosi alle prime avvertenze di indagini a suo carico che segnano la fine definitiva della sua equivoca Giunta e di questo consiglio comunale.

Il sindaco che avrebbe chiesto una tangente iniziale di un milione di Euro, poi scesa a mezzo milione, infine a 300.000 Euro a una società cui affidare l’appalto dell’illuminazione cittadina per 53 milioni di Euro. I settemila Euro in contanti trovati a casa del sindaco durante una perquisizione, incredibilmente giustificati come il “salvadanaio per i figli”, il ruolo della moglie e del suocero quali “smistatori” già denunciato dai giornali anni fa. Una precedente tangente incassata da un imprenditore edile di 32.000 euro. L’arresto del presidente del consiglio comunale Iaccarrino, lo sparatore della notte di capodanno, che intercettato così parlava: «Mo tengo la possibilità di rubarmi 600 euro dal Comune e mo mi devi rompere i c... C’è la gente che va a comprarli e io li vado a rubare». E ancora: “«Ho parlato con lui e ho detto: mi fai mettere a me le macchinette, il distributore del caffè, l’acqua, quello, quell’altro..sì sì preventivo... Abbasso un po’ i prezzi..perchè io guadagno su quelle cose... Tu poi ci dai una mano per la caserma... Sì ho detto io... basta che facciamo sempre cambio. Vado a vedere e hanno messo le macchinette di un altro... “Possiamo mettere il semaforo?”, devi morire... Proprio così... “Puoi far mettere un po’ di asfalto?”, devi crepare». Mettono in luce un ignobile sistema di potere politico-criminale.

Ancora l’arresto del consigliere di Fratelli d’Italia Bruno Longo il quale ha confessato di aver intascato una grossa tangente, e quelli di altri politici e imprenditori sanzionati dalla magistratura, danno il segno della gravità della questione foggiana, che va ben oltre la ordinaria corruzione, considerato il sistema mafioso che ha preso piede in città e le possibili connivenze con la politica cittadina, già rappresentate nel 2017 dal procuratore nazionale antimafia Roberti in visita a Foggia con queste parole: “Il Comune di Foggia non si è nemmeno costituito parte civile in un importante processo che si è recentemente celebrato contro i clan, un segnale estremamente negativo che va stigmatizzato". E ancora, lo stesso Roberti: “Sono gli stessi che a livello politico, imprenditoriale si muovono in quell'aria grigia a contatto diretto con la criminalità”.

È nel gennaio 2020, dopo la grande manifestazione antimafia a Foggia di 20.000 partecipanti, in cui il M24A-ET è stato parte attiva, che il nuovo procuratore nazionale Cafiero De Raho, intervenuto in città, dice: “Ci sono anche delle connivenze negli enti locali e d'altro canto lo stesso scioglimento dei comuni di Cerignola e Manfredonia e le numerose interdittive antimafia che il Prefetto sta portando avanti, le stesse indagini hanno evidenziato le stesse attività economiche riferibili a vari gruppi presenti a Foggia”.

A queste si aggiungono le parole altrettanto inquietanti del presidente della commissione antimafia parlamentare Morra, cui fanno eco quelle del procuratore di Foggia Vaccaro nella conferenza stampa sull’arresto del sindaco.  E quelle del prefetto Grassi. Il tutto nell’attesa che la commissione prefettizia giunga alle conclusioni delle indagini sulle possibili infiltrazioni mafiose al Comune di Foggia.

Demolire tale corrotto sistema di potere e di scambi fondati sui reciproci ricatti tra i politici , è compito primario del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale, considerata la presenza “a scomparsa” dell’opposizione, del Centrosinistra e del M5S. Demolire tale sistema per dare una prospettiva di Rinascita della Città  di Foggia che “si deve sLEGAre”, con un programma amministrativo alternativo che coaguli le forze sane della città, al grido di: "Foggia sLegata, Salvini ridacci le chiavi".  Chiavi della città ignobilmente consegnate a Salvini un anno fa dal sindaco, già berlusconiano, poi leghista, ora agli arresti.

*direttivo nazionale M24A-ET

Movimento 24 Agosto

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