GRANO, SICUREZZA ALIMENTARE E C.U.N.: SALUTE ED EGEMONIA

GRANO, SICUREZZA ALIMENTARE E C.U.N.: SALUTE ED EGEMONIA

GRANO, SICUREZZA ALIMENTARE E C.U.N.: SALUTE ED EGEMONIA

Il grano tra import ed export, come merce di scambio!

Foggia, 26.05.20. L’emergenza sanitaria del Covid-19 ha posto in rilievo che impatto ha il rischio biologico per la salute pubblica, sulla vita dei cittadini e sull’economia mondiale. La necessità di avere controlli sanitari efficienti, anche su ciò che si produce e/o s’importa da altri Paesi, compendia un’importanza rilevante anche nell’ambito della produzione e del consumo alimentare di animali e vegetali. Specie ora, è ancora più stringente la necessità di evitare di esporre a rischio la salute delle persone, in particolar modo dei bambini e dei soggetti fragili, esposti al concreto ed attuale pericolo dell’effetto combinato dei contaminanti contenuti negli alimenti che attaccano il sistema immunitario.

Con il Ceta, accordo tra UE e Canada, nell’export si sono tutelati soprattutto 41 prodotti IGP del Nord (prosciutti, formaggi, vini) del cd. “made in Italy”, come analizzato dall’ISPI, mentre sono stati penalizzati nell’import, ad esempio, i produttori italiani del grano. Come? Importando grano canadese che, per via del clima umido, è sottoposto, in preraccolta, a trattamenti con glifosate e presenta anche una pericolosa micotossina, il DON, perché coltivato in zone non vocate, il tutto aggravato dalle criticità dovute ai processi di stoccaggio e ai tempi di navigazione. Con un differente, più efficiente e rapido, sistema di controlli sanitari nelle importazioni tale grano potrebbe non essere impiegato in Italia nella produzione di pasta.

Quando ci si approssima alla raccolta del grano in Italia arriva puntuale, via mare, il grano estero con le navi che sbarcano nei porti, soprattutto pugliesi e siciliani. Monta la polemica e le denunce sui mancati o parziali controlli, sul prezzo e le quotazioni di mercato. Si fa l’“ammuina” che dura tre quattro mesi e poi nulla, fino alla stagione successiva. Necessita evitare che ciò si verifichi anche quest’anno.

Come M24A-ET riteniamo necessiti chiarezza e trasparenza per evitare rischi e danni alla salute pubblica per i cittadini e la beffa ai produttori agricoli, anello più debole della filiera cerealicola, categorie che non sono oggi adeguatamente tutelate -afferma Pasquale Cataneo, segretario del Circolo di Foggia- per un’adeguata tutela bisogna disporre controlli sanitari più adeguati e celeri con modifiche all’attuale procedura, alle modalità dei campionamenti e dell’attività di vigilanza, unitamente alla ricalibratura omogenea dei limiti consentiti per la micotossina DON (in Canada il valore limite ammesso per il grano è circa la metà di quello UE!). Si deve giungere in modo regolamentato e trasparente, attraverso l’attuazione della C.U.N. del grano, ad una contrattazione effettiva e garante delle parti contrattuali. In Italia dal 2017 sono 7 le CUN individuate (3 a Mantova, 2 a Parma, 1 a Forlì e 1 a Verona) nel “Triangolo delle Bermuda italiane” (Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) -sottolinea l’ex consigliere comunale e provinciale foggiano- e quella che ha nel “Granaio d’Italia” la sede naturale “stranamente” è l’unica C.U.N non definita lasciando i produttori agricoli meridionali nei dedali giuridici degli squilibrati contratti (o meglio, atti unilaterali) di filiera!”.

L’impegno sociale del M24A-ET, ai vari livelli, somma alla fase di denuncia, l’analisi e la proposta in azioni politiche percorribili per contemperare salute ed economia e contrastare l’ignavia e l’egemonia attuali, attraverso l’equità riguardante il Mezzogiorno e tutte le altre aree interne e deboli del Paese.

Come M24A-ET di Foggia, per giustizia territoriale, riteniamo necessaria la definizione della C.U.N. del grano nel Tavoliere delle Puglie ed anche secondo una Legge del Parlamento italiano, a Foggia non solo perché è stato l’ennesimo schiaffo perpetrato in danno del territorio foggiano, pugliese e meridionale -sottolinea Cataneo che concludendo, lapidario, afferma - è ancora vivo il ricordo del 2008 con l’istituzione dell’Autorità nazionale per la sicurezza alimentare a Foggia e l’azione che portò, a maggio 2010, prima il sottosegretario del Ministero della Salute Francesca Martini della Lega Nord (originaria di Verona) a definirla ente inutile sostenendo il taglio previsto dal ministro Brunetta di Forza Italia (anche lui veneto) e poi la Padania (giornale della Lega nord) a revocare un’inserzione che ne rilanciava la realizzazione. Ora è il tempo del rispetto, dell'azione, dell’equità e della memoria e noi ricordiamo a differenza di altri (pseudo)meridionali. Invitiamo tutti (anche gli pseudo) a rammentare che la sicurezza alimentare è vitale per la salute pubblica come emerso, tragicamente, anche in questo periodo di emergenza sanitaria!”

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Movimento 24 Agosto

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