La scuola è il regno della donna. Da sempre, come se gli uomini che esercitano il potere controllando, amministrando, ogni settore, avessero voluto delegare alle donne, l’universo che gira intorno alla prima parte della vita, dal suo esordio sul pianeta, pargolo piccolo e indifeso, da curare e crescere , alla fase successiva della formazione scolastica.
Dall’infanzia alla pubertà, sino all’adolescenza, la presenza maschile è marginale.
E’ proprio nel contesto scolastico che incontriamo le donne con le loro, le nostre mille sfaccettature: l’arcigna mai soddisfatta; la protettiva indulgente; la brillante spesso egocentrica; la riservata un po’ misteriosa; l’esuberante talvolta invadente; l’eterna stanca con l’unico obiettivo, il pensionamento; la svampita spesso derisa. Ma tutte comunque accomunate, seppure in misura diversa , dalla capacità di comprendere , ascoltare, cogliere. Queste capacità vengono amplificate se operano in alcuni contesti particolarmente difficili, tipici delle periferie abbandonate a se stesse, delle grandi città, soprattutto meridionali ,dove spesso l’unico presidio è la scuola. Quartieri con palazzi dalla facciate sgretolate, precarie, con varie appendici abusive, strade dissestate, scooter che sfrecciano insolenti quasi a sfidare il mondo, sagome che si trascinano stancamente, e finalmente un edificio rassicurante non tanto per la struttura, cadente, quanto per l’idea di rifugio che offre.
Daniela Lo Verde è una di queste donne, che opera allo Zen di Palermo, preside, consapevole di avere alunni che in queste tragiche settimane di chiusura, vivono in case fatiscenti, piccole, spesso con famiglie numerose , possibilmente nervose per l’ulteriore impoverimento, senza pc, tablet, we fi. Alunni faticosamente protetti, guidati, confortati all’interno della scuola ed ora immersi e forse soffocati da assetti familiari talvolta ambigui e tutt’altro che sereni.
Gli stessi alunni le stesse insegnanti, che fra qualche anno saranno valutate, tramite le prove Invalsi, manifestando in modo eclatante la differente preparazione tra alunni del sud e alunni del nord. Che alimenteranno , ancora una volta, le statistiche che rilevano un meridione eternamente indietro, statistiche aride e superficiali che confrontano numeri , trascurando del tutto contesti e strutture, dotazioni e supporti.
Francesca Privitera - Commissione Equità di Genere - M24A ET
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