LETTERA DI UN MERIDIONALE EMIGRATO AL NORD A GIUSEPPE CONTE

LETTERA DI UN MERIDIONALE EMIGRATO AL NORD A GIUSEPPE CONTE

LETTERA DI UN MERIDIONALE EMIGRATO AL NORD A GIUSEPPE CONTE

di Massimo Mastruzzo

Caro Presidente Conte, sono un meridionale, uno dei milioni emigrati dal sud, uno dei terün che tanto hanno contribuito alla propaganda leghista che sulla loro discriminazione ha costruito la sua fortuna politica (poi memoria corta, immigrati extracomunitari, nuove alleanze, e la Lega è arrivata al governo...), quella lega che nell'incredibile disattenzione di TV e giornali, nel suo congresso del 21 dicembre, ha presentato la “sofisticata” operazione finanziaria che, come per le banche e per le aziende, prevede per la vecchia Lega Nord una bad company, con a carico i 49 milioni di euro rateizzati in rate da circa 600 mila euro da restituire in 75 anni, e per La Lega Salvini Premier, una new company che sarà libera di muoversi senza il fardello dell’inchiesta giudiziaria sui rimborsi elettorali... alla faccia delle istituzioni e degli italiani.

Oggi l'ho ascoltata nella sua conferenza di fine anno ed ho prestato particolare attenzione a quale cura lei proponesse per fermare l'emorragia che sta portando il sud Italia alla desertificazione umana e industriale (nella mia Calabria è già in atto).

Le ho sentito dire qualcosa a proposito di Fondo di perequazione per il sud; di restituzione, tra qualche mese, di 1,6 miliardi di Euro l'anno (una piccola parte dei 62 miliardi sottratti al Sud ); dell'assegnazione di quel 34% di spesa pubblica che gli spetta in base alla sua popolazione, composta da 20 milioni di abitanti.

A parte che mi piacerebbe chiederle i motivi che sono alla base di una scelta politica che finora ha destinato al sud dal 22 al 28% in luogo del 34%. Ok mi potrebbe rispondere che lei non c'era, e allora, dubbiosamente, mi lasci pensare che in qualche modo bisogna pur gabbare il sud, metti che questo si svegli e si renda conto che finora gli è stato destinato dal 22 al 28% in luogo del 34%, e che quello non dato, a prescindere da cosa accadrà, non verrà mai recuperato...

Comunque nci sugnu cchjiù jorna ca satizzi

Signor presidente sarò di una banalità sconcertante: al sud serve il lavoro, ed il pil che questo produce sul territorio (che secondo dati Svimez nel 2019 calerà dello 0,3% mentre il resto del paese crescerà dello 0,3% aumentando la divaricazione e portando il Mezzogiorno in recessione).

Le persone che sono emigrate dal Mezzogiorno sono state oltre 2 milioni nel periodo compreso tra il 2002 e il 2017, di cui 132.187 nel solo 2017. Di queste ultime 66.557 sono giovani (50,4%, di cui il 33,0% laureati, pari a 21.970). Il saldo migratorio interno, al netto dei rientri, è negativo per 852 mila unità. Nel solo 2017 sono andati via 132mila meridionali, con un saldo negativo di circa 70mila unità. La ripresa dei flussi migratori rappresenta la vera emergenza meridionale, sono più i meridionali che emigrano dal Sud per andare a lavorare o a studiare al Centro-Nord e all’estero che gli stranieri immigrati regolari che scelgono di vivere nelle regioni meridionali (elaborazioni della Svimez).

Faccio solo un esempio: se tutti quelli come me emigrati dal 1995 ( e sto lasciando perdere almeno altri 100 anni di emigrazione dal sud) avessero potuto scegliere di lavorare e produrre pil nel sud, e se quel 34% al sud, che sembra una concessione, gli fosse stato giustamente assegnato, oggi lei avrebbe potuto fare una conferenza di fine anno più realistica.

In realtà in queste ore migliaia di cittadini italiani di serie B affrontano, un lungo e costoso viaggio per incontrare le proprie famiglie. Sono Siciliani, Calabresi, Lucani, Pugliesi, Campani, emigrati per lavoro o per studio così come i loro genitori, nonni e bisnonni che affrontavano lo stesso viaggio con le "famose" valigie di cartone.

Cos'è cambiato a pochi giorni dal 2020 rispetto al secolo scorso?

Le foto che sono a colori.

La valigia che non è più di cartone.

La Costituzione...no, purtroppo quella Carta rimane disattesa da 72 anni.

Presidente, la sua sarà sicuramente buona fede, ma la mia è altrettanto sicura certezza che nemmeno questa sarà la volta buona e che nessun salvagente arriverà da chi non ha fatto nulla in 159 anni per tenere veramente unito questo paese. Il sud si dovrà, lo stiamo già facendo, organizzare per salvarsi da solo, e per pretendere quell'Equità Territoriale prevista dalla Costituzione.

Massimo Mastruzzo

 

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