di Rossella Solombrino*
Il ministro per il “NORD E PER L’INASPRIMENTO DELLA QUESTIONE MERIDIONALE” Mara Carfagna anzichè adempiere al compito di “vigilanza e verifica, relativamente alla materia delle politiche per la coesione territoriale e per gli interventi finalizzati allo sviluppo del Mezzogiorno” come “reciterebbe” il suo obiettivo da Ministro ( il condizionale è d’obbligo), sottoscrive accordi con il presidente della Regione Veneto (regione simbolo delle iniquità ai danni dei meridionali) per portare avanti una linea di azione condivisa, al fine di attivare tutte le procedure sottese all'istituzione della ZLS ed a identificare le necessarie DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI E INVESTIMENTI a valere sulla prossima programmazione del Fondo di sviluppo e coesione.
Il paradossale e il surreale, degno di serie televisive alla stranger things, vede ancora una volta come protagonista indiscussa il Ministro più inconcludente relativamente all’obiettivo dello sviluppo e coesione territoriale oltre che il presidente di regione più arraffone e piagnone del Paese.
Ricordiamo che nel 2017 sono state istituite le ZONE ECONOMICHE SPECIALI (ZES) nel Mezzogiorno con il fine ultimo e scopo prioritario di imprimere una spinta reale alla crescita attraverso incentivi e sviluppo dell’apparato industriale, proprio nelle aree del Sud oggetto dei mancati, secolari, investimenti che invece, attraverso raffinati interpreti del nordico pensiero come la Carfagna, continuano ad essere appannaggio di una sola, e della solita, area del Paese.
E’ la tendenza politica italiana…nulla di nuovo: a parole si promuove lo sviluppo del Sud, mentre con i fatti si danno i soldi a nord. Infatti già con la legge di bilancio 2018 si è immediatamente provveduto a "correggere il tiro" estendendo la disciplina delle ZES alle regioni "più sviluppate”.
In questo contesto, già di per sé inverosimile, Mara Carfagna ha dato nuovamente dimostrazione di incapacità e indecenza, facendo vergognare ancora una volta gli uomini, ma soprattutto le donne meridionali, per essere rappresentati da cotanta inadeguatezza all'obiettivo preposto.
L’accordo siglato con Zaia porta di fatto ad un aumento di 177.000 posti di lavoro, un incremento dell’export del 40% e dell’8,4% del traffico portuale con investimenti economici di 2,4 miliardi di euro nell’arco di un decennio nella regione Veneto… Chiaramente in danno a quelle zone economiche considerate da sempre marginali ed escluse dallo sviluppo industriale, come già accaduto nell'attribuzione dei fondi del PNRR che hanno visto la rabbia dell'Unione Nazionale delle imprese portuali.
Ecco come… passo dopo passo…i nostri rappresentanti meridionali inseriti nei partiti nazionali, continuano l’opera di inasprimento del divario criminale di un paese mai così disunito ed ecco come sia assolutamente necessaria un'azione congiunta volta a limitare i danni posti in essere da un Ministro, che invece di adempiere alla funzione chiamata a rappresentare, si rende ancora una volta promotrice e garante delle peggiori azioni i danni di tutto il Sud. E certamente se questo è solo l'ultimo in ordine cronologico, di una lunga serie di provvedimenti presi dal ministro contro il Mezzogiorno, certamente non sarà l’ultimo.
*Direttivo Nazionale M24A ET
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