di Erasmo Venosi
La crisi è imminente: l’Unione Europea vuol far fare all’Italia la fine della Grecia. Il Meccanismo Europeo di Stabilità è una trappola infernale messa a punto per salvare il sistema bancario soprattutto tedesco dalla più che probabile e imminente crisi. Una crisi incubata da un insieme di fattori: la Brexit, i dazi di Trump, ma soprattutto la bolla finanziaria. Smettiamo di star dietro alle cialtronate sulla bellezza del mercato, i dati parlano chiaro: lo scorso anno il debito del mondo ha raggiunto la stratosferica cifra di 260 mila miliardi e, in rapporto alla ricchezza globale prodotta il valore del 320 %. Debito composto per i 61% da debito privato non finanziario e solo per il 23% da debito pubblico. Circa 78 mila miliardi è il nuovo debito statunitense sotto Trump. La parte cinese di debito va presa con le pinze, viste le falsificazioni passate.
Agli alfieri del Mes diciamo che si dovrebbe tenere conto della dimensione complessiva del debito. Al primo posto ci sarebbe il Lussemburgo, in cui a ogni euro di ricchezza prodotta corrispondono 4,34 euro di debito. Poi vengono l’Irlanda, il Portogallo, la Francia, la Grecia, la Gran Bretagna, la Spagna e infine l’Italia. Basta leggere le norme del Trattato per convincersi che è una enorme ghigliottina per gli Stati con alto debito pubblico e una soluzione ideale per le banche soprattutto tedesche. L’aiuto precauzionale, già: a chi? Agli Stati che rispettano il Fiscal Compact. Cioè? Quelli che riducono di 1/20 la quota eccedente il 60% della ricchezza prodotta. E chi non si trova in tali condizioni?
I soldi a uno Stato in difficoltà si concedono se ha «condizioni economiche e finanziarie forti e un debito pubblico sostenibile». Quindi che fai, per rientrare in questa condizione? Massacri i diritti sociali, sequestri conti correnti per arrivare a un debito pari alla ricchezza prodotta. Come la Francia. Cioè? Debito a 2300 miliardi, il Pil a 1800, e taglia 500 miliardi di euro di botto. Vogliono farci fuori come la Grecia. Questa è la verità. Il Mes é un grande salva-banche perché il grande rischio di default é delle banche tedesche (Deutsche Bank e Commerce Bank). Quattro giorni fa é uscita la notizia che Moody’s ha tagliato le prospettive di tutte le banche tedesche da stabili a negative. Ed é scandalosa l’autorizzazione della Commissione Ue all’intervento pubblico per 3,6 miliardi per la ricapitalizzazione della banca tedesca NordLb.
L’ignobile porcata è che gli Stati devono chiedere l’intervento del Mes a certe condizioni capestro mentre la ricapitalizzazione bancaria è diretta e con meccanismo semplificato e senza condizioni. Le conseguenze? Le banche tedesche possono ricevere aiuti dal Mes senza che il debito pubblico tedesco aumenti. Nel “vecchio” Mes alias Fondo salva-Stati, per salvare il suo sistema bancario la Spagna aumentò notevolmente il suo debito pubblico. Il Mes rinnovato è un “prestatore di ultima istanza” cioè con nessuna garanzia e nessun collaterale per interventi salva-banche. L’opposto di quanto richiesto agli Stati. Il prossimo 4 dicembre ci sarà la riunione dell’Eurogruppo e dell’Ecofin. Il 13 dicembre il Consiglio Ue dovrà sottoscrivere l’accordo. Una porcata, ripetiamo.
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