Il sud, infrastrutturalmente, sia in campo sanitario, che negli altri settori, ha subito, sta subendo da sempre, quello che in gergo tecnico si chiama near miss.
I near miss (quasi infortunio) sono episodi che, di per sé, non producono danni a cose o persone ma, di fatto, hanno tutto il potenziale per il verificarsi di un incidente. La Costituzione non prevede in nessuno dei suoi articoli che un territorio debba vivere correndo perennemente il rischio che possa accadere qualcosa di grave, ma tant'è che in Italia la condizione attuale è proprio questa.
Il coronavirus ha colpito la parte del paese che rappresenta in ogni settore la condizione economicamente migliore attualmente presente in Italia, e nonostante questo, o molto probabilmente proprio per questo, ha messo in ginocchio tutta la nazione.
La disomogeneità territoriale in campo economico, che rappresenta essenzialmente il mancato rispetto della Costituzione, ha condizionato notevolmente la risposta che sarebbe potuta e dovuta arrivare da tutta la nazione.
Ed invece oltre a soffrire per quanto sta accadendo nelle regioni del nord, si deve sperare che il sud riesca a contenere la diffusione di un virus che si può solo immaginare quali e quanti danni potrebbe apportare a territori infrastrutturalmente impreparati ad affrontarlo.
La questione economica sarà il prossimo avversario mondiale che ogni Stato dovrà affrontare e per l'Italia diventerà imprescindibile una rivisitazione del sistema paese finora pensato.
La diversificazione degli investimenti è generalmente lo strumento base che permette di tenere sotto controllo i rischi, in Italia è stato egoisticamente, oserei dire anche poco intelligentemente, ignorato.
La disomogeneità nazionale che in Italia ha una forbice che è unica in UE, dovrà assolutamente essere ridotta e riportata alle condizioni previsti dalla Costituzione.
Questa apocalittica vicenda indica proprio da dove dovrà iniziare il percorso di Equità Territoriale, e appurato (appurato?) dalle dichiarazioni della stampa nazionale e soprattutto di tutte le istituzioni governative che IL SUD NON HA UN SISTEMA SANITARIO ADEGUATO, M24A-ET chiede un piano di interventi per adeguare le strutture sanitarie meridionali agli standard nazionali più elevati per poter garantire un servizio di assistenza sanitaria distributori Equamente lungo tutto il territorio nazionale ed evitare così quel turismo sanitario che, seppur a bilancio delle eccellenze sanitarie, del nord è una bomba per quello delle Asl meridionali.
Questo piano di interventi si dovrà, e si può, fare in deroga ai vincoli di bilancio, e farebbe ripartire l'economia sia locale che dell'intero paese e sarebbe.
Un punto di partenza, o per meglio dire di ripartenza, da estendere a tutti gli altri settori, dai trasporti all'istruzione.
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