Terza Parte: Il Progetto SISTeMA come esempio di sviluppo ministeriale “sulla carta” da riprendere e trasformarlo in progetto “reale”.
A cura del Gruppo di Studio Tematico “Economia e Sviluppo” del Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale
Nel contesto generale del “Piano di sviluppo meridionale”, sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (http://www.mit.gov.it/progetti/progetto-sistema) è riportato, nel PROGETTO S.I.S.Te.M.A. (Sviluppo Integrato Sistemi Territoriali Multi Azione) uno strumento per infondere “nuovo impulso allo sviluppo policentrico e reticolare tramite il rafforzamento delle connessioni tra grandi reti infrastrutturali e sistemi di città”, utile, a nostro parere, per l’obiettivo dello sviluppo del Mezzogiorno, ma, purtroppo, soltanto progettato e mai attuato.
L’obiettivo strategico del progetto viene così definito: “Nel futuro completamento delle reti transeuropee (RTE) occorre ispirarsi al modello di sviluppo policentrico come idea di sviluppo territoriale”. E già dalla definizione notiamo molta assonanza al principio base del nostro movimento (equità territoriale).
Stralci del Progetto sono:
- Schema di Sviluppo Spaziale del territorio europeo (SDEC)
I Progetti Pilota “Complessità Territoriali” e “Aree sottoutilizzate” rappresentano, come precisato dallo stesso MIT, l’occasione per infondere nuovo impulso allo Sviluppo policentrico e reticolare tramite il rafforzamento delle connessioni tra grandi reti infrastrutturali e sistemi di città.
- I sistemi di secondo livello come contesti bersaglio
Sono tre i diversi livelli di sviluppo territoriale presi a riferimento: il primo livello viene indicato come “Autoreferenziale”, il secondo, viene individuato come “Contesto Bersaglio”, il terzo livello è ritenuto “Inefficace”.
A seguito di tale classificazione l’obiettivo cruciale può essere efficacemente attuato individuando i sistemi territoriali ed urbani di immediato secondo livello rispetto all’armatura infrastrutturale di rango europeo quali ambiti di efficacia (appunto i “Contesti Bersaglio”) sui quali operare, evitando i rischi di autoreferenzialità e di inefficacia delle azioni programmate.
Nei sistemi di secondo livello, il progetto in esame, prevede di incrementare la capacità attrattiva:
- aumentando la competività complessiva attraverso:
- Una nuova articolazione delle funzioni basata sulla stretta interdipendenza tra eccellenza dell’armatura urbana e piena valorizzazione dell’identità dei territori;
- Un rafforzamento delle connessioni interne al sistema territoriale e con le reti ed i sistemi di livello superiore;
- favorendo la coesione territoriale attraverso:
- La creazione e/o il rafforzamento di partenariati “orizzontali” e “verticali”;
- L’apertura dei partenariati anche a dimensioni transnazionali.
Di seguito una scheda sul cd. POLICENTRISMO con reti rafforzate e connessioni territoriali:
Tutto ciò è stato anche da noi prefigurato nel “Quadro macro economico” elaborato e nel documento “Per un piano di sviluppo meridionale”, dove auspichiamo un diverso approccio nello sviluppo.
Una delle chiavi di volta potrebbe essere rappresentata nell’orientare le nostre azioni private e sociali verso comportamenti virtuosi con lo scopo condiviso di favorire uno sviluppo umano e territoriale che si fondi anche su alcune priorità come Energia, Acqua, Ambiente, con una maggiore propensione verso l’economia circolare rispetto all’attuale modello economico lineare.
Le basi teoriche elaborate dal nostro Gruppo di Studio Tematico “Economia e Sviluppo” nei due documenti citati, possono essere, seguendo l’orientamento del Progetto SISTeMa, un ottimo punto di partenza per un lavoro a matrice tra i diversi Gruppi di Studio Tematici del Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale – per conseguire l’obiettivo politico e socio-economico che ci siamo dati.
D’altronde, la collaborazione tra i diversi Gruppi di Studio Tematici (nello specifico “Agricoltura ed Economia e Sviluppo), ha già prodotto risultati importanti, come, per esempio, la proposta sull’utilizzo prioritario dei percettori del reddito di cittadinanza, si tratta di seguire questo esempio virtuoso per favorire un lavoro sinergico onde giungere ad una proposta politica complessiva ed integrata.
Nella direzione sopra indicata (lavoro sinergico tra i diversi gruppi di studio tematici di M24A- Equità Territoriale per arrivare ad una proposta politica complessiva ed integrata) è rivolto il progetto in elaborazione “Milano-Matera”, che si riporta al concetto di “idea –programma”, incluso nel progetto S.I.S.Te.M.A., relativo proprio al Macro Sistema Territoriale 4 – Matera:
- l’idea –programma
Tre sono le criticità emergenti da tale stato di fatto da risolvere pertanto in positivo come altrettanti contenuti dell’idea programma:
- La marginalità territoriale e la possibilità di svolgere, invece, un ruolo strategico di “città frontiera” tra Puglia, Calabria e le aree interne della stessa Basilicata, connettendo funzioni, servizi e infrastrutture;
- La dispersione urbana delle funzioni direzionali centrali, in un quadro di forte dissociazione tra valenze urbanistiche, tenendo conto delle “storicità” di Matera. Il distretto industriale di Matera è situato nel triangolo geografico formato dal capoluogo e dai centri di Altamura e Santeramo in Colle, nella provincia di Bari. L’intero distretto mobiliare conta circa 350 imprese con 11.000 addetti e un fatturato medio annuo di 1.450 milioni di euro. Le funzioni direzionali centrali: Matera, (i Sassi ed il centro storico) e le realtà urbanistiche contemporanee, necessitano che sia proprio Matera ad essere il nuleo centrale di funzioni direzionali, inteso come un vero e proprio portale fisico a servizio della città e del territorio;
- L’insufficiente valorizzazione delle potenzialità turistico culturali della città e dell’intero territorio murgiano, di cui Matera rappresenta sicuramente il fondamentale centro di attrazione a livello internazionale e la piena affermazione dell’identità urbana materana qualificherebbe l’offerta di servizi e favorirebbe l’attrazione di investimenti esterni nel settore terziario, in funzione delle attività produttive presenti nel territorio interregionale di riferimento.
Per quanto riguarda la mobilità, le esigenze primarie si collocano a livello regionale e nazionale, come già inizialmente evidenziato. Il Progetto SISTeMA, ponendo le basi per un giusto posizionamento territoriale di Matera, potrà favorire una maggiore attenzione dei poteri regionali e nazionali alla soluzione dei problemi infrastrutturali.
Nell’ambito di operatività del progetto, verranno affrontati più specificatamente i problemi di interconnessione tra la mobilità a scala urbana e quella a scala territoriale, con particolare riferimento all’area direzionale centrale.
Di seguito per approfondimenti i seguenti link:
Sito MIT con progetto S.I.S.Te.M.A.
http://www.mit.gov.it/progetti/progetto-sistema
Progetto S.I.S.Te.M.A.
Macro Sistema Territoriale 4 - Matera
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