di Raffaele Vescera*
Si aspettavano che aprisse le acque del Mar Rosso per traghettare questo popolo sofferente verso lidi migliori, ma lui resta muto, come un Mosè in contemplazione, e non risponde alle domande che gli vengono fatte. Reiteriamo gli interrogativi già postigli da noi e altre autorevoli voci. Il primo è che cosa vuole farne dei 209 miliardi dei fondi del Recovery Plan, destinati, ricordiamolo, per il 70% al Sud, al fine di ridurne il divario economico con il Nord, secondo le indicazioni della Comunità Europea, non ci è dato sapere nulla finora, non ha fatto parola, né dato indicazioni in merito.
Ora apprendiamo che ha affidato a chiacchierate società internazionali di consulenza il compito di redigere il piano del Recovery, in modifica a quello già fatto dal governo Conte, che pur s’era affidato a consulenti tecnici, però italiani. In questo criticatissimo da chi invece oggi accetta senza proferir parola quelli stranieri. Sua maestà statuaria Draghi non dice il perché di questa scelta “eccentrica”, non dice sulla base di quali indicazioni si deve muovere la truppa di mercenari esteri da lui ingaggiata, non dice quanto costerà alle casse dello Stato. Nulla ci è dato sapere. Più di tutto non ci è dato sapere se tale montagna di soldi ridurrà il divario territoriale Nord-Sud, oppure lo accrescerà come fa l’Italia da 160 anni a questa parte.
La seconda domanda cui non risponde è perché mai ha nominato ministri del suo governo tanti impresentabili rappresentanti della Lega (Nord), a partire da quel Garavaglia, ministro del turismo (contro il Sud) che si permette di scrivere sul suo sito “Prima il Nord”, senza che nessuna voce istituzionale si sia levata per redarguire tale affermazione chiaramente razzista. In questo accompagnato dal leghista veneto, Centinaio che, in pieno Parlamento si permise, impunito, di urlare “terrone di m…a” a un senatore siciliano, stimato giudice antimafia.
Altro interrogativo è con quali criteri, per il suo “governo dei migliori”, ha scelto questa squadra di ministrelli politici che non potrebbero amministrare neanche un condominio, quasi tutti incompetenti, alcuni razzisti e disonesti. Tra i quali quelli proposti dai due capipartito Renzi e Salvini, il primo in equivoci rapporti con un criminale principe arabo, il secondo condannato per razzismo antimeridionale e renitente a dire il vero sul destino di 49 milioni di euro truffati dal suo partito, entrambi reduci da una visita all’influente compare di merenda Verdini, detenuto a Rebibbia. Senza dire di mister B. le cui avventure di talamo e di aule giudiziarie sono all’ordine del giorno. Ancora, perché mai la stragrande maggioranza dei ministri, tecnici e non, ha provenienza dalla regione che dato la prova peggiore di sé, per scarsa onestà e molta incapacità amministrativa, qual è la Lombardia.
A queste e altre domande aspettiamo impazienti che il premier degli italiani risponda, poiché il Paese non è cosa sua o cosa loro. È di tutti i cittadini, del Nord, del Centro e del Sud che siano. Se lo ricordi bene il dr. Draghi, altrimenti interverrà il giudizio del popolo, sotto le spoglie di San Giorgio, a ricordaglielo.
*direttivo nazionale M24A-ET
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