del Gruppo trasporti e infrastrutture M24A-ET
Mentre il prof. Ponti, esimio esperto di Economia dei Trasporti, sentenziava su La7 l'inutilità non soltanto del Ponte sullo Stretto, ma dell’intera rete Alta Velocità al sud, ed a precisa domanda rispondeva che i siciliani dovrebbero utilizzare l'aereo per spostasi dalla loro regione, i vertici di Alitalia sentenziavano di tagliare i voli da e per la Sicilia, abbandonando del tutto l’aeroporto di Trapani Birgi.
Il fatto dimostra chiaramente, e senza tema di smentita, quanto sia penalizzante, per parti consistenti del territorio nazionale, il sostanziale monopolio di un solo vettore di trasporto. Si deduce ciò non tanto sulla base di principi di uguaglianza territoriale, ma per averlo letto sui testi più elementari di tecnica ed economia dei trasporti…. Probabilmente diversi da quelli consultati dal prof. Ponti. Dove, magari, sta scritto che il sostegno della finanza pubblica al settore ferroviario è proibito.
In effetti, come afferma il professore a proposito della TAV Milano-Roma è vero che “se non avessero pagato tutto i contribuenti, il biglietto costerebbe 300 euro all'andata e 300 euro al ritorno”. Peccato che ciò avvenga da sempre nel nostro paese, così come in moltissimi Paesi del mondo, che scelgono di agevolare il Trasporto pubblico locale per un motivo molto semplice: incentivare la mobilità dei cittadini, accollandone parte dei costi allo Stato, crea sviluppo economico e riduce drasticamente l’inquinamento. Fattori che, a conti fatti, consentono di recuperare la spesa sostenuta, con gli interessi: al punto che qualcuno sta già pensando di rendere del tutto gratuiti i mezzi pubblici: è così già oggi in Estonia, Lussemburgo e persino in alcune città degli USA. Posti che forse il prof. Ponti non ha mai visitato… Strano, però, che non abbia letto lo studio realizzato dall’Università Federico II di Napoli, che nel decennio 2008-2018 colloca proprio le città servite dalla TAV ai primi posti in fatto di crescita del PIL, con un bel 10% in più rispetto alle città che ne sono sprovviste.
Un sistema di trasporto che servirebbe quindi come il pane al meridione, ponendolo finalmente in condizioni di parità rispetto al nord. Realizzando il collegamento stabile con il continente, inoltre, si potrebbe raggiungere la capitale dalle maggiori città siciliane in 4 ore circa, rendendo competitivo il treno rispetto all’aereo. Ciò metterebbe fine alla schiavitù trasportistica di un decimo abbondante della popolazione italiana, costretta a sottostare ai capricci di questa o quella compagnia aerea, che all’applicazione di prezzi spesso spropositati ha aggiunto, come si accennava all’inizio, la scomparsa dai cieli siciliani. Ma per il prof. Ponti, come abbiamo sentito dalla TV ”la domanda non c’è”, quindi, nessun problema.
Ultima considerazione: quando il prof. Ponti spiega che l’aereo “non costa nulla allo Stato” dimentica, oltre alle infrastrutture pubbliche senza le quali gli aerei resterebbero a terra, che i soldi spesi dallo Stato per salvare Alitalia sarebbero sufficienti alla realizzazione di diversi ponti (intesi "opere di attraversamento", il prof. è unico ed inimitabile...) sullo Stretto, uno accanto all'altro.
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