Quando la paura irrazionale supera i dati oggettivi dei rischi reali che quotidianamente i cittadini corrono, la politica e i mass media sono complici di questi rischi:
Ilva di Taranto, pfas in Veneto, Caffaro a Brescia solo per citarne alcune, fanno parte di quelle aree contaminate che in Italia mettono quotidianamente 6 milioni di persone a rischio.
L’Ispra ne ha contati 12.482. Siti potenzialmente contaminati, distribuiti su tutto il Paese, con un record di 3.733 casi in Lombardia. Mentre i siti in cui l’inquinamento è stato considerato talmente grave da comportare un elevato rischio sanitario, e per questo definiti «di Interesse Nazionale» (Sin), sono 58. L’interesse, a partire dal 1998, era quello di bonificarli. Oggi per la maggior parte resta ancora da capire la portata della contaminazione. Parliamo di aree industriali dismesse, in attività, aree che sono state oggetto in passato di incidenti con rilascio di inquinanti chimici, e aree in cui sono stati ammassati o interrati rifiuti pericolosi.

QUANDO LA PAURA È IRRAZIONALE
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