QUESTIONE MERIDIONALE: RISCHIO PRESCRIZIONE PER DECORRENZA DEI MERIDIONALI

QUESTIONE MERIDIONALE: RISCHIO PRESCRIZIONE PER DECORRENZA DEI MERIDIONALI

QUESTIONE MERIDIONALE: RISCHIO PRESCRIZIONE PER DECORRENZA DEI MERIDIONALI

L'UE se n'è accorta, l'Italia continua a voltare lo sguardo altrove

di Massimo Mastruzzo*

La situazione di disomogeneità territoriale presente all'interno di uno Stato membro dell'Unione europea, ha da tempo attirato l'attenzione dei commissari UE (vedi richiamo del direttore generale per la Politica regionale della Commissione Ue, Marc Lemaitre).
I parametri usati per la ripartizione dei fondi del Recovery Fund hanno trovato conferma nell'assegnazione della quota maggiore di quanto dati statistici da diversi anni cercano di evidenziare:

Dati Eurostat danno le Regioni del sud Italia ultime tra le 270 della UE;

Dati Svimez indicano un rischio concreto di desertificazione umana e industriale in molte aree del sud Italia;

In UE il 71,4% di chi ha terminato l’università trova un’occupazione entro tre anni, in Italia ci riesce appena il 44,2%, nel Mezzogiorno il 26,7% e in Calabria la percentuale crolla addirittura al 20,3%;

Calabria, Sicilia, Campania e Puglia, sono in Europa le regioni in cui lavora meno di una persona su due fra i 20 e i 64 anni;

Una donna residente al Sud ha meno della metà delle possibilità di trovare un lavoro rispetto a una nata o emigrata a Nord, dove il tasso di occupazione femminile è del 44,9 per cento a fronte del 22,3 per cento del Sud.

Si, lo Stato membro dell'Unione Europea con la maggiore disomogeneità territoriale è l'Italia, è i parametri usati per la ripartizione del Recovery Fund:
Reddito pro-capite; Disoccupazione degli ultimi cinque anni; numero di abitanti, hanno "premiato", purtroppo, l'Italia. Le regioni che hanno permesso questo amaro primato all'Italia sono le regioni del Mezzogiorno.
Va da sé che quanto economicamente ottenuto dall'UE dovrebbe essere usato per ridare dignità ai cittadini del sud Europa e alla Carta Costituzionale italiana che nel Mezzogiorno rimane disattesa da 70anni, pensiamo solo all'articolo 3, a danno dei diritti di circa 20 milioni di cittadini europei.

Ho scritto "dovrebbe" perché ho seri dubbi sulla lungimiranza della classe politica italiana che sembra disconoscere il concetto che ha invece usato Angela Merkel nel ritenere vantaggioso per per la Germania avere una Italia economicamente in grado di spendere.
Il nord Italia, che ha nel sud Italia il primo mercato di sbocco per le aziende presenti sul proprio territorio, basta entrare in un qualsiasi supermercato della grande distribuzione del sud Italia e provare a leggere sulle etichette la sede delle aziende produttrici, e solo per quanto riguarda il mercato agro-alimentare: la Germania ci è arrivata, l'Italia saprà invertire la sua politica nord-centrica ?

L'Italia per invertire la situazione di nazione con la minor crescita all'interno della UE deve lungimiratamente investire quanto ottenuto dal Recovery Fund nel sud Italia, e deve farlo semplicemente applicando al suo interno gli stessi parametri usati dalla Commissione europea.
L'estensione della forbice della disomogeneità territoriale ha raggiunto la sua massima estensione, oltre ci potrà essere solo la rottura.

*Direttivo nazionale M24A-ET

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