Il punto di vista di un amministratore di M24A Equità Territoriale, il Sindaco di Caprarica di Lecce Paolo Greco, nostro iscritto.
"Stiamo facendo tutte le prove, tutte le simulazioni possibili ma il rischio è che alla fine, fatti i conti, non convenga aprire". Lo afferma, all’ANSA il 19 Aprile, Giuseppe Mancarella, presidente della Cna Balneari Puglia, commentando l'esito dei test su come potrebbero essere le spiagge con il distanziamento imposto dall'emergenza Coronavirus. "Se dovessimo andare ad applicare una distanza di 4,50 metri per parte, come si ventila, la perdita di ombrelloni supererebbe il 60%".
Queste dichiarazioni inducono ad una attenta riflessione, politica prima che sugli argomenti dell’economia. La Puglia è l'11^ Regione italiana per numero di turisti (stranieri o extra regione) e la 15^ Regione per numero di turisti rapportati alla popolazione. Il turista in Puglia è ancora, principalmente, un pugliese. L'imprenditore lombardo, il professionista veneto, il dirigente piemontese, il commerciante emiliano, il professore campano, il negoziante laziale, etc. difficilmente quest'anno faranno vacanze, saranno certamente impegnati a far ripartire le loro imprese, le loro attività, il loro lavoro, l’organizzazione della propria vita. Gli stranieri non so se mai arriveranno dopo quello che è successo (ricordiamoci il Regno Unito con la cd 'mucca pazza'), anche considerando che – ad oggi – abbiamo tutti i voli sospesi e che questo trend era visibile ad occhio nudo sin dalla BIT di Milano. Ed allora, in questa fase avremo forse modo di andare al mare per delle piccole scampagnate, il fine settimana di Ferragosto, e poco più: qualche famiglia che ha la seconda casa, che può permettersi di lasciare i figli con uno dei genitori.
Per il resto, appare opportuno pensare di "rimboccarsi le maniche", a come farlo nel modo più efficace possibile. Su questo ci dovrebbe essere anche un confronto politico, perché si tratterà di fare delle scelte, e si rimane sorpresi nell’indicazione della “vacanza” come soluzione alle difficoltà economiche che si vivono ed ancor peggio si aspettano.
Noi invece assistiamo ad un confronto tra politici, anche di diversi schieramenti, su: che distanza porre tra i lettini e come controllare la spiaggia libera. Argomenti che – giustamente – interessano chi ha l'onere di guidare la politica regionale nel settore del turismo – che è giusto e corretto sostenga il 'suo' comparto – cui va un plauso per attenzione e passione.
Qui si prova ad elaborare alcune proposte, alcune ‘tecniche’ senza pretese di esaustività, che partono considerando che edilizia ed agro-alimentare sono punti centrali della nostra economia regionale e che - se vogliamo 'reggere' - con questi dobbiamo ripartire, per primi, da Sud. E che la Scuola, può essere elemento di eccellenza sociale prima che didattica.
1. Rivedere - semplificando - il Regolamento Edilizio Regionale tipo, e le procedure di approvazione e variazione dei PUG Comunali ed Intercomunali, in modo da far ripartire l'edilizia privata;
2. Ampliare l'accesso al Titolo II del turismo e del commercio a tutti gli immobili in centro storico, sono strumenti conosciuti a professionisti, sistema bancario ed uffici pubblici, e porterebbero ad un ampliamento, diversificazione e sostenibilità del turismo, delle attività commerciali e di servizi connessi (che sono carenti);
3. Ampliare la copertura delle 'misure' del NIDI anche alle attività del settore agro-alimentare, per consentire un ingresso nel settore a tutti quei giovani e donne che hanno idee imprenditoriali, pur non avendo una 'tradizione agricola'. Perché il futuro dell'agricoltura (e di questa terra) non passa per la cura dell'orto...;
4. Semplificare al massimo le procedure di spesa del PSR e del piano straordinario approvato, per far ripartire l'olivicoltura;
5. Coinvolgere Istituti Scolastici e Comuni in un percorso di campi-scuola estivi che consentano di colmare - in sicurezza - i gap che si sono formati in questi mesi, svolgendo attività di recupero e consolidamento del programma, anche utilizzando le strutture a 'vocazione' turistica (masserie, hotel, etc.) di modo da consentire un minimo di reddito garantito a proprietari/gestori;
6. Garantire, con congruo sostegno economico, la continuità di strumenti di welfare leggero verso anziani e fasce deboli, perché non si può pensare di continuare a garantire questi servizi grazie al buon cuore di amministratori locali e volontari!
Sono punti che, credo, sono di buon senso. Senza ritornare, da Maggio (o quando sarà) a cantare come cicale, pensando da formichine, come - da sempre - i meridionali ed i salentini sanno fare!
Rimbocchiamoci le maniche...!
Paolo Greco
Sindaco Comune di Caprarica di Lecce
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