SALUTE - SICUREZZA in EPOCA SARS-CoV-2

SALUTE - SICUREZZA  in EPOCA SARS-CoV-2

SALUTE – SICUREZZA in EPOCA SARS-CoV-2

Pasquale Biscari Anestesista - Rianimatore Commissione Sanità e Salute - Sicurezza M24A E.T.

Il binomio Salute-Sicurezza nell’insieme del suo aspetto multidisciplinare viene definito dalla OMS uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale.

Oggi che una violenta pandemia sta affliggendo il mondo, Sicurezza e Salute, restano ancor più i fattori primari che uno Stato moderno e democratico ha il dovere di assicurare in ogni settore della vita sociale.

I rischi a cui può andare incontro il cittadino nella sua normale attività sono diversi, ma quelli che più hanno interessato il legislatore sono:

- Il rischio Biologico da microrganismi patogeni, virus, tossine.

- Il rischio da Agenti Cancerogeni per esposizione professionale a agenti chimici e tossici.

- Il rischio Psicosociale che include i rischi per il benessere mentale ed emotivo del lavoratore spesso vittima di episodi depressivi e auto lesivi letali.

Questi fenomeni emotivi portano spesso anche a gravi disordini sociali ben noti a chi opera in qualità di RLS (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza).

A tal proposito, la relazione Cochrane ribadisce come l’importanza di una terapia comportamentale cognitiva, in aggiunta a quella specifica preventiva o farmacologica, possa ridurre significativamente i rischi dei lavoratori nei vari settori come l’Edilizia (tre morti “bianche” e 1700 infortuni al giorno denunciati nel 2019); l’Agricoltura (7558 nel 2019); l’Industria e Servizi (115.771 nel 2018).

Salute e Sicurezza nel nostro Paese sono regolamentate dal Testo unico sulla Sicurezza sul Lavoro del d.l. aprile 2008 n° 81; una normativa di legge che coordina in un unico testo i diritti del lavoratore e le sanzioni a carico del soggetto imprenditore pubblico o privato inadempiente.

Ultimamente, però, tutto quanto detto diventa oggetto di riesame a causa di un virus infettivo che sta funestando la nostra epoca.

Oggi, infatti, nell’ambito del Lavoro, delle Comunicazioni, dello Sport, della Scuola, della Sanità e in ogni settore del nostro vivere quotidiano c’è da calcolare un Rischio Aggiuntivo dovuto all’agente infettante della Sars-CoV-2. Un rischio letale (specie per la popolazione anziana) che fa tribolare pazienti e operatori sanitari in attesa di una terapia davvero valida ed efficace con farmaci, anticorpi monoclonali e vaccini non ancora disponibili.

Questa condizione ha creato una instabilità psicologica ed economica in grado di influenzare fortemente sia i comportamenti del cittadino sia di chi governa.

Per certi aspetti sta già provocando pericolosi disordini sociali fomentati dal malcontento generato dai Dpcm per l’emergenza Covid-19 e da una strisciante sfiducia nell’armonia delle istituzioni per una insufficiente politica di ristoro-assistenziale per le fasce più deboli.

In realtà misure semplici come l’uso della mascherina e il distanziamento non bastano da soli ad assicurare del tutto neppure la ripresa di una normale Attività Scolastica resa problematica da molte criticità.

La stessa cosa accade anche nello Sport, nelle Fabbriche, negli Ospedali, nella Sanità Territoriale e ovunque si verificano fenomeni di assembramento in grado di favorire l’agente infettante.

E comunque occorre ammettere come oltre a un inadeguato comportamento del cittadino, il binomio salute-sicurezza non venga sufficientemente garantito soprattutto a causa della carenza di mezzi e strutture.

Si doveva privilegiare la Sanità Pubblica e non depotenziarla come si è fatto.

Ma non tutto va contro.

Il successo che stanno ottenendo provvedimenti quali il Domi Labor (Start Working) nel settore Informatico; la Intelligenza Artificiale nella Robotica medica, la Telemedicina in ambito Sanitario e la DAD (didattica a distanza) nel campo dell’Istruzione, sta generando nuove condizioni di vita lavorativa in larghe fasce della società civile.

Si sta verificando un evidente e continuo flusso di cittadini lavoratori e studenti che, proprio per il raggiungimento di un obiettivo salute-sicurezza, migrano dalle città verso le periferie, la campagna e verso i borghi montani.

Ovunque si sta cercando di risolvere o limitare almeno in parte i disagi dell’economia e della salute attraverso misure alternative o integrative in grado di raggiungere il grado di benessere fisico, mentale e sociale raccomandato dall’OMS. Misure che, certamente, nel dopo pandemia avranno più spazio e tempo per dimostrare la loro validità.

Se così sarà, un nuovo metodo potrà consolidarsi e diventare tale da far dimenticare la vecchia politica, il vecchio modo di pensare e la vecchia economia.

Quello che accade oggi non è solo una speranza; in realtà sono i primi passi di un cammino condiviso verso un nuovo mondo, forse più giusto del vecchio, ma che ancora deve arrivare.

admin m24a

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