UTILIZZO PRIORITARIO PERCETTORI REDDITO DI CITTADINANZA IN AGRICOLTURA E ALTERNATIVE

UTILIZZO PRIORITARIO PERCETTORI REDDITO DI CITTADINANZA IN AGRICOLTURA E ALTERNATIVE

UTILIZZO PRIORITARIO PERCETTORI REDDITO DI CITTADINANZA IN AGRICOLTURA E ALTERNATIVE

Considerata la difficoltà a trovare manodopera per il settore agricolo e di far emergere il lavoro sommerso e la lotta al caporalato, tenendo conto delle regole previste per il reddito di cittadinanza (RdC) unitamente alla necessità di tener conto della contrattazione vigente nel settore agricolo, come Gruppo di Studio Tematico “Economia e Sviluppo”, in seguito GdST, proponiamo che il settore agricolo impieghi prioritariamente come manodopera i percettori del reddito di cittadinanza.
Ciò potrebbe prevedere che il RdC, tutto o in parte, sia utilizzato come compartecipazione a carico dello Stato, per esempio ai fini formativi e contributivi, ai costi del lavoro in capo al datore di lavoro agricolo per l’assunzione del percettore del Reddito di Cittadinanza (RdC).
La proposta di utilizzare i percettori del reddito di cittadinanza, già veicolata da diversi osservatori è logicamente corretta ma presenta alcune difficoltà.
Nei prossimi tre mesi saranno necessari lavoratori agricoli, si stima almeno 300.000 braccianti, per il raccolto dei prodotti agricoli e con un notevole incremento in tempi brevi.
Per una maggiore comprensione le richieste di lavoratori delle aziende agricole produttrici sono di due tipologie: lavoratori più specializzati come ad esempio i trattoristi, che spesso provenivano dai Paesi neocomunitari oggi bloccati anch’essi dal Covid 19, e gli altri lavoratori, più numerosi, con minori necessità di qualificazione.
In questa fase emergenziale quindi si potrebbero impiegare i percettori del RdC per sopperire alle numerose carenze riscontrate a seguito richieste dalle aziende agricole produttrici, ma si può e si fa in tempo?
Proviamo come GdST ad analizzare la questione con una proposta di soluzione in bozza da condividere successivamente con il GdST “Agricoltura”.
Le difficoltà oggettive, emerse nella discussione interna ai GdST, per tale utilizzo dei percettori del RdC si possono riassumere nelle seguenti:
1. Blocco normativo - Nell’ultimo DPCM il RdC è stato riconosciuto come reddito di sostegno bloccando i Centri per l’impiego ad effettuare proposte per emergenza Covid 19 (tutti i settori).
2. Tempi dei Centri per l’impiego - Attualmente i CPI hanno gli elenchi comunali dei percettori suddivisi per tipologia di impiego, hanno tempi di latenza lunghi per partire e sono vincolati alle tre offerte facoltative di lavoro, i numeri eleggibili nel raggio della prima offerta potrebbero non essere compatibili con esigenze e tempi.
3. Ricorsi - La proposta di lavoro si scontra con i ricorsi che la legge consente ai percettori in tempo di Covid 19, come processo di loro reinserimento nel mondo del lavoro (incluso stagionalità e precarietà del lavoro). Significa tempi lunghi.
4. Formazione -In caso di accettazione del lavoro, parte un periodo di formazione obbligatorio, anche per raccogliere i pomodori. Significa tempi aggiuntivi lunghi.
PROPOSTE di SOLUZIONE e di AZIONI da PORRE IN ESSERE PER STRUTTURARE PROPOSTA POLITICA DEL M24A-ET:
- verifica percorribilità nostra proposta politica di modifica del DPCM per rimuovere il blocco e dare attuazione alla proposta di lavoro, almeno in un raggio di 100km, per percettori di RdC con applicazione normativa e retributiva del CCNL di settore e dei vari livelli nazionale/territoriale/aziendale vigenti con 2 ipotesi economiche:
- a) formazione e contribuzione a carico dello Stato e retribuzione da parte dei datori di lavoro;
- b) formazione a carico dello Stato e contributi e retribuzione con integrazione, da parte dei datori di lavoro, per la parte economica corrispondente quale differenza del reddito di cittadinanza spettante rispetto alla retribuzione contrattuale.
- la mappatura dei percettori del RdC tra CPI e ANPAL, ai vari livelli territoriali, potrebbe fornire un quadro di riferimento per consentire un altro livello di verifica sia per individuare la platea dei possibili interessati a questa collocazione lavorativa e sia per ridurre i tempi per l’attuazione della proposta;
- accordi tra le strutture della P.A. (MINLAVORO,C.P.I. e ANPAL) con le parti sociali datoriali e sindacali possono definire un quadro normativo e contrattuale per evitare il contenzioso attraverso anche una moratoria o scudo;
- la formazione per l’impiego per la manodopera non specializzata quale quella dedicata alla raccolta manuale di molte produzioni agricole e l'uso dei DPI può essere fatta in tempi brevissimi. Per le lavorazioni meccanizzate v’é l'impiego prioritario di manodopera specializzata, che è quella più difficile da reperire ma anche quella alla quale si dà maggiori garanzie di impiego successivo nel mondo del lavoro. Per la seconda si possono avviare, a formazione integrativa e di specializzazione, i percettori di RcD già in possesso di appropriati skill.
ALTERNATIVE
Laddove ciò non dia, attraverso la collaborazione della P.A. (MINLAVORO,C.P.I. e ANPAL) con le parti sociali datoriali e sindacali, il completamento della platea necessaria prevedere l'allargamento prioritario ai cittadini disoccupati italiani e stranieri regolari, già presenti in Italia e in via di regolarizzazione (es. pratiche in corso per riconoscimento status di rifugiato).
Si può prevedere infine, in assenza di efficacia delle azioni previste in precedenza e come orizzonte di solidarietà unito al rispetto delle regole, l’integrazione di quanto sopra delineato con una moratoria sui cittadini stranieri, già presenti in Italia e che per esempio lavorano proprio come braccianti irregolari allargando la proposta quindi anche al contrasto dal lavoro sommerso al caporalato.
POSSIBILI VANTAGGI
Con una reale volontà politica per superare l’impasse nella quale si trova questo segmento produttivo e le necessarie verifiche preventive rispetto a quanto sopra delineato si potrebbero avere i seguenti risvolti, partendo dalla cd. fase 2 di rimessa in del Paese partendo dal Mezzogiorno dove maggiori sono, al momento, le esigenze lavorative e minori sono stati gli effetti sanitari dell’emergenza Covid 19:
✓ effettiva e pregnante verifica del funzionamento dello strumento del RdC;
✓ contrasto effettivo al lavoro sommerso ed anche al caporalato;
✓ aiuto concreto ad agricoltori che si impegnano ad entrare in filiera di produzione/trasformazione/commercializzazione, partendo dai territori con minore concentrazione di tale integrazione di filiera (Mezzogiorno), attraverso i costi a carico dello Stato (formazione, contribuzione, integrazione salariale);
✓ tracciabilità e sicurezza alimentare dalla fase produttiva fino alla commercializzazione con sviluppo di "brand" con sostegno al cd COMPRASUD, ecc.
✓ possibile aumento della competitività del settore agricolo, inizialmente per il mercato interno (magari con prezzi calmierati solo in questa fase emergenziale) e, successivamente, nella fase di ripresa dell’economia, per l'esportazione;
✓ maggiore motivazione e comprensibilità, con verifica ed evidenze (è proprio il caso di affermare sul campo), del ruolo e della importanza di tutti i lavoratori, italiani e stranieri, regolari e non regolari e del sistema produttivo in agricoltura non sempre tenuto in debita considerazione.
✓ solidarietà resa “necessaria” dalla situazione data e certificata alla quale affiancare una contesa di civiltà, proponendo ad esempio una sanatoria temporanea di riconoscimento dei permessi (in Portogallo è già stata concessa fino al 1°luglio), con sistemazione logistica (peraltro già avviata in alcune regioni del Mezzogiorno) in apposite strutture pubbliche da adibire temporaneamente (requisite dei Prefetti) utilizzando i fondi contro il caporalato già in essere.
✓ contrasto anche in questo strato della popolazione stanziale nel nostro territorio all’epidemia Covid 19 delle possibili estensioni del contagio.
Il percorso della proposta non è stato elaborato sulla scorta di una cognizione dogmatica ma di una mozione in itinere, da definire in modo condiviso, come progetto del Movimento 24 Agosto e che può essere correlata e confrontata ad altre similari iniziative (promosse da associazioni, sindacati, associazioni datoriali, ecc.), per poter allargare il consenso rispetto a questa visione.
Attenzione
Ovviamente, in questo caso, laddove vi siano problematiche relativamente agli aiuti di stato vanno poste in essere apposite azioni per modifiche
18 aprile 2020.

di Pasquale Cataneo e Paolo Mandoliti

Movimento 24 Agosto

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